Centrale nucleare, l’allarme della Cgil: “Sogin commissariata da otto mesi, poca chiarezza sul futuro del decommissioning”

“A otto mesi dal commissariamento di Sogin, avvenuto il 15 giugno 2022, da parte del Governo Draghi, a fronte di una serie di inadempimenti e di ritardi sulle attività di decommissioning, sulla gestione dei grandi appalti e sulla realizzazione del deposito nazionale, riscontriamo una situazione nettamente peggiorata, sempre se sia possibile peggiorare l’operato della gestione precedente con l’annullamento dei principali appalti finalizzati allo smantellamento del materiale radioattivo e alla realizzazione del deposito nazionale”.

Così la Filctem Cgil di Piacenza, per bocca del segretario generale Stefano Rossi e la Segreteria nazionale, intervengono sull’empasse che riguarda Sogin, la società statale che dovrebbe completare il decomissioning del ciclo del nucleare italiano, con un importante sito a Piacenza come la centrale “Arturo” di Caorso.

“L’azienda è ferma non ci sono attivita’ rilevanti in nessun sito, l’organico e’ in costante riduzione, tanto da mettere in criticità la stessa gestione ordinaria e la messa in sicurezza degli impianti – si legge in un comunicato Filctem Cgil –

Il giudizio negativo sull’organo commisariale arriva dopo diversi incontri e diverse raccomandazioni da parte della nostra organizzazione, a più riprese abbiamo ribadito criticità e stagnazione delle attività e soprattutto il grave errore, a nostro giudizio, di avere affidato la gestione della società alle stesse persone, agli stessi dirigenti, che a fronte di presunti risultati straordinari ottenuti hanno portato al commissariamento di Sogin”.

“Lavoratori con professionalità uniche”

Tutti i lavoratori che prestano servizio in Sogin hanno professionalità uniche nel campo nucleare, “lavoratori che hanno servito sempre e comunque l’azienda, sotto pandemia, con doppia mascherina e autocertificazioni – si legge – e hanno garantito la presenza e la messa in sicurezza dei siti nucleari anche durante il lockdown. Sogin nei rapporti con Arera ha avallato un “piano a vita intera” e un nuovo regolatorio che mette ancora più in difficoltà la gestione delle attività”.

“Oggi la situazione è insanabile, e non possiamo più tacere sulla situazione che abbiamo sotto gli occhi, mentre l’azienda è ferma e in sofferenza di personale, in evidente sottorganico, soprattutto nei territori e anche a Caorso, continuano a crescere gli incarichi, le nomine, i direttori, i vicedirettori: continua a crescere l’organigramma verticistico a scapito delle centinaia di lavoratori che operano quotidianamente in cantiere o nelle zone controllate che rischiando sicuramente di più di chi lucida una poltrona o si crogiola in una casella organizzativa”.

“Negativo l’operato dei commissari”

“Giudichiamo in maniera fortemente negativa l’operato dell’organo commissariale, considerato da tutti noi, sin da subito, l’ultima spiaggia per salvare l’azienda. Giudichiamo un grave errore da parte del governo di avere tolto dalla componente a2 della bolletta elettrica (operazione puramente di facciata), il finanziamento del decommissioning, scorporando la Sogin dal mondo elettrico, produttivo, industriale, lasciando l’azienda nel calderone della fiscalità generale, mettendo a rischio la tenuta industriale e soprattutto la sostenibilità di un’azienda che deve smantellare e mettere in sicurezza il materiale nucleare presente nel nostro paese”.

Alla luce di tutto questo la Segreterie nazionale della Filctem-Cgil, congiuntamente ai territori e alla Segreteria provinciale Filctem di Piacenza e alle Rsu, intenono mettere in campo una serie di azioni vertenziali immediate, a partire da una serie di presidi e manifestazioni davanti le sedi del ministero di economia e finanza e quello della transizione ecologica, per portare all’attenzione del governo e degli organi di controllo la grave situazione che sta vivendo Sogin”.

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