Orgoglio italiano, un sentimento da custodire. Non è solo il titolo della 26esima edizione della Coppa d’Oro, ma anche un invito, un appello a preservare quel coraggio che i piacentini hanno dimostrato durante l’emergenza sanitaria. E non può esserci migliore tramite di una tradizione celebre e prestigiosa per trasmettere queste parole. Una tradizione incarnata dalla nostra enogastronomia, nello specifico dai nostri tre salumi DOP. Perché la nostra provincia è l’unica in Europa ad avere tre prodotti tutelati.
La splendida cornice di palazzo Gotico ha accolto i simboli di questo coraggio, portabandiera dello sport italiano. Valentina Vezzali, schermitrice più vincente di sempre nel fioretto; la ginnasta Vanessa Ferrari; il piacentino Davide Colla, campione mondiale di kickboxing; Andrea Dallavalle, campione assoluto di salto triplo nato e cresciuto nell’Atletica Piacenza. Ma la statuetta più emblematica va a tutta la città di Piacenza.
“Quest’anno viene premiato il coraggio. Abbiamo voluto dare un titolo importante al convegno proprio per contribuire a ridare slancio alla nostra provincia portando esempi importantissimi. Oggi è una giornata importante anche per i giovani, perché a loro vogliamo rivolgerci, portando testimonianze di persone che sono state vincenti nello sport e nella vita. Uno stimolo per superare questo brutto momento”. Sono le parole di Roberto Belli, direttore del Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini.
“Io devo tanto a Ezio Triccoli, fondatore del club Scherma Jesi. Grazie a lui ho imparato l’importanza delle regole del rispetto, di lottare sempre per quello in cui si crede, non mollare mai, andare avanti per la propria strada. Questo significa anche essere orgogliosi di essere italiani: quando ci troviamo in difficoltà ci pieghiamo ma proprio dai momenti difficili siamo bravi a risalire la china per tornare più forti di prima”. Così la campionessa Valentina Vezzali.
“In qualsiasi sport la componente più importante è lo stare insieme, l’allenarsi insieme, lo spirito di squadra. E ovviamente non potersi vedere ha rappresentato una grossa difficoltà. Però speriamo in tempi più rosei e di riprenderci piano piano”. E’ il commento di Davide Colla.
La giornata ha potuto contare su un presentatore d’eccezione, come il presentatore Patrizio Roversi, che di tradizioni locali si intende. “Piacenza è un territorio dove è molto interessante parlare di identità perché al confine tra tre regioni. Questo si vede nella gastronomia e nelle parole, perché le identità più sono composite più hanno spessore”.
E parlando di orgoglio italiano non si poteva non citare un marchio simbolo del nostro paese, ovvero Ferrari. Piazza Mercanti è stata invasa da preziosi modelli del Cavallino Rampante portati grazie alla collaborazione con il Cpae (Club Piacentino Auto d’Epoca). Inoltre, tra i relatori, era presente anche Luca Dal Monte, uno dei principali esperti al mondo di Ferrari. “Ferrari ha un legame stretto con Piacenza. La prima Ferrari esordì proprio a Piacenza l’11 maggio 1947. Enzo Ferrari corse la penultima gara e colse la sua ultima vittoria alla Bobbio – Penice nel 1931. Pochi lo sanno ma il suo anno e mezzo di litigate con Nuvolari tra il 1933 e il 1935 si concluse proprio a Piacenza con un incontro tra loro due che sancì la pace tra i due e che la stampa definì ‘Il trattato di Piacenza’, appunto nel ‘35”.