Funivia del Mottarone, le prime analisi: “Cavo tranciato e freni guasti”. Paolo Mieli “Per caso si sta indagando per attentato?”

Il cavo di trazione si è tranciato e il sistema di freni di sicurezza non ha funzionato. Lo ha spiegato il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, analizzando le prime risultanze in merito alla tragedia di domenica scorsa, nella quale hanno perso la vita 14 persone. Tra loro anche Roberta Pistolato, 40 anni, e il marito, Angelo Vito Gasparro, guardia giurata di 45 anni residenti a Castel San Giovanni. La procura dovrebbe affidare gli accertamenti tecnici al Politecnico di Torino. “In ogni caso è assolutamente esclusa ogni ipotesi di dolo”, ha specificato il procuratore Bossi.

Una chiosa che giunge nelle stesse ore in cui Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, avanza un sospetto inquietante. Ecco cosa ha detto Mieli, ospite di Simone Spetia alla rassegna stampa di Radio 24.

“Per caso c’è anche un’indagine in corso sul fatto che possa essersi trattato di un attentato?”.

“No, non mi pare”, risponde uno spiazzato Spetia.

“Me lo sono domandato – spiega Mieli – perché ho visto che fra i morti c’è la famiglia di un ragazzo israeliano, Amit Biran, che era un capo della sicurezza israeliana. Come sempre in questi casi non ho nessun elemento, ma mi è vanuto un dubbio, vista l’intera famiglia sterminata…”.

La comunità ebraica di Milano smentisce che Biran fosse un capo della sicurezza israeliana: “I suoi figli frequentavano la nostra scuola e proprio per questo lui si occupava della sicurezza degli studenti, un servizio che noi chiamiamo protezione civile”. Lo ha detto il presidente della comunità israelita milanese Milo Hasbani al quotidiano Libero.

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