
La cerimonia istituzionale per il Giorno del Ricordo si è tenuta stamani nel giardino intitolato ai Martiri delle foibe.
In chiusura, dopo il momento di preghiera affidato al parroco di San Giuseppe Operaio don Federico Tagliaferri, l’intervento degli alunni della classe 5°C della primaria Vittorino da Feltre – salutati, al termine, anche dal ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti – che hanno immaginato cosa significhi racchiudere i propri affetti e le proprie cose più care in una valigia, come è accaduto alle popolazioni istriane e giuliano-dalmate costrette a lasciare le proprie terre.
Presenti anche, accanto agli esponenti di istituzioni e associazioni, una delegazione del Consiglio comunale dei Ragazzi di Gragnano e una rappresentanza della Consulta provinciale degli studenti.
“In un’Europa purtroppo sfregiata dalla ricomparsa di un nazionalismo e di un imperialismo che, forse ingenuamente, ritenevamo consegnati alla Storia, le vicende del nostro confine orientale ci insegnano che soltanto rispettando la dignità di ogni persona in quanto tale, a prescindere dalle origini, dalle opinioni e dalla lingua, potremo conseguire una Pace autentica, fondata sulla Giustizia, e non solo sull’ apparente assenza delle ostilità“, ha detto il prefetto Paolo Ponta.
“Conoscere il passato ci permette di trarne una lezione universale: l’odio e la violenza generano solo altro odio, altra violenza che mai, agli occhi e nella coscienza di uno Stato civile e democratico, possono trovare giustificazione. Per questo avvertiamo più forte che mai, in una Giornata come quella odierna che richiama in modo così netto le nefandezze e l’orrore del totalitarismo, la responsabilità condivisa e l’urgenza di costruire una cultura di pace, trasmettendo alle giovani generazioni la consapevolezza che non esiste valore più grande“, ha commentato il sindaco Katia Tarasconi.
“Queste tremende violenze, benché accertate e documentate, sono state a lungo tempo sottovalutate o addirittura negate: “Una pagina strappata nel libro della nostra storia” – come la definì il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che occorre rileggere, con coraggio e con maturità, per accrescere e rafforzare la nostra consapevolezza sulle scelte da fare oggi e per il futuro“, ha detto il presidente della Provincia, Monica Patelli.









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