
“Piazza Cittadella: nonostante il procedimento d’interdittiva in corso, mancano ancora certificato antimafia, verbale Ispettorato del lavoro e risposte chiare su falsa fideiussione e bancabilità”. Lo sostiene Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
LA NOTA DI SARA SORESI
“Passano i giorni ed i mesi ma la documentazione relativa alla sempre più nebulosa pratica Piazza Cittadella, non arriva. Rimangono sospese, infatti, diverse questioni: interdittiva, certificazione antimafia, verbale dell’Ispettorato del lavoro, procedimento penale sulla falsa fideiussione e la c.d. bancabilità”. Per questo Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, torna sulla questione Piazza Cittadella per porre all’Amministrazione alcuni quesiti a mezzo interrogazione.
Nuovi elementi preoccupanti
“Negli ultimi mesi – afferma la capogruppo – sono emersi nuovi elementi rilevanti e preoccupanti in merito alla pratica, che sollevano interrogativi sulla trasparenza e sulla tutela dell’interesse pubblico. Infatti, risulta che già dal 5 novembre scorso il Comune fosse a conoscenza della presenza, sul cantiere, di una ditta diversa da quelle previste ed autorizzate, situazione che configura, di fatto, un subappalto non autorizzato. Detta società – si apprende dai quotidiani – pare essere proprio quella da cui dipenderebbe l’apertura del procedimento di interiettiva nei confronti del Concessionario. Eppure, l’Amministrazione non ha ritenuto di richiedere tempestivamente il verbale dell’Ispettorato del Lavoro: risulta essere stato domandato soltanto nel mese di marzo 2025, quindi dopo sei mesi e successivamente alla presentazione del mio accesso agli atti sul tema. Tra l’altro, allo stato attuale, non risulta ancora essere nella disponibilità del Comune”.
“La stessa mancanza di tempestività – sottolinea Soresi – si registra in relazione alla richiesta del certificato antimafia, avanzata solo a seguito dell’accesso agli atti sottoscritto dalla scrivente. Anche questo documento, ad oggi, non risulta pervenuto”.
Altre tematiche poco chiare
“Ma ci sono altre tematiche – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – che risultano poco chiare: per esempio, il tema della falsa fideiussione non risulta adeguatamente approfondito, soprattutto alla luce delle recenti novità emerse in riferimento al Concessionario. In particolare, durante la commissione consigliare tenutasi nell’anno 2024, avente per oggetto l’audizione del Concessionario, quest’ultimo aveva dichiarato di aver pagato il premio assicurativo ad un brocker di sua fiducia e che, dalla documentazione, risulterebbe che detto broker abbia eseguito il successivo bonifico in favore di altra Società. Tuttavia, questa documentazione non è mai stata nella disponibilità del Comune di Piacenza, né risulta sia mai stata richiesta al Concessionario. Pur trattandosi di documentazione che il Concessionario non è tenuto a fornire obbligatoriamente – nell’ottica del rapporto fiduciario e, soprattutto, a garanzia della trasparenza – la predetta acquisizione sarebbe opportuna”.
“Infine, conclude la capogruppo: “La società GPS, coinvolta nel progetto, risulterebbe avere un debito di oltre 5 milioni di euro con il Comune di Vicenza. Nel caso in cui tale debito venisse accertato e reso esecutivo, vi è il rischio concreto che la società non sia in grado di farvi fronte, con potenziali ricadute economiche anche sulle concessioni esistenti a Piacenza e riconducibili a detta società (Piazza Cittadella, rimozione forzata, gestione parcheggi a pagamento e zona a traffico limitato). Per questo motivo è più che mai necessario comprendere se le garanzie bancarie a tutela del Comune di Piacenza siano effettivamente solide e sufficienti ad affrontare un simile scenario”.
Le richieste all’amministrazione
Per questi motivi, Soresi chiede all’Amministrazione:
- 1) se il Comune abbia acquisito il verbale dell’Ispettorato del Lavoro relativo alla presenza sul cantiere di una ditta diversa da quella prevista e, in caso contrario, se lo stesso sia stato sollecitato.
- 2) se – in considerazione del sub appalto non autorizzato – l’Amministrazione abbia richiesto chiarimenti al Concessionario e/o applicato penali o sanzioni.
- 3) se il certificato antimafia sia pervenuto all’Amministrazione e, in caso negativo, quali siano i motivi del ritardo e le tempistiche previste per ottenerlo.
- 4) per quale ragione non siano state richieste a Piacenza Parcheggi ulteriori documentazioni chiarificatrici in merito alla fideiussione rivelatasi falsa e se sia intenzione dell’Amministrazione richiederle.
- 5) se siano state effettuate valutazioni sull’affidabilità economico-finanziaria della società GPS, anche alla luce dei debiti pendenti verso il Comune di Vicenza.
- 6) se, alla luce della posizione debitoria del Concessionario, sia intenzione di questa Amministrazione richiedere il deposito delle delibere bancarie attestanti la c.d. bancabilità.
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