Primario arrestato, il direttore Bardasi: “Altri sapevano? Non compete a me dirlo, ma non si escludono provvedimenti interni” – AUDIO

Licenziato per giusta causa già nella serata di ieri, mercoledì 7 maggio. Lo ha detto Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza, con riferimento a Emanuele Michieletti, il Primario arrestato con le accuse di violenza sessuale aggravata.

Paola Bardasi ha indetto una conferenza stampa

Sono contenta che la persona che ha scelto di denunciare si sia rivolta direttamente a me. Evidentemente il mio modo di essere e di fare ha dato fiducia a questa persona nei miei confronti e questo mi fa piacere. Non compete a me dire se altre persone sapevano o non sapevano, noi abbiamo fin da subito accompagnato questa persona insieme agli inquirenti che hanno fatto un ottimo lavoro e che ringrazio”.

Ma dalle risultanze investigative emerge che alcuni colleghi non solo avrebbero accolto le confessioni del primario, ma avrebbero addirittura dispensato consigli. A Bardasi i giornalisti hanno chiesto se sia prevista un’indagine interna ed eventuali altri provvedimenti: “Certamente”, risponde Bardasi.

Il reparto di Radiologia è in attività

Attualmente l’azienda ha nominato Giuseppe Marchesi direttore ad interim di Radiologia e il reparto è in attività. Noi abbiamo provveduto al licenziamento per giusta causa. Indipendente dal giudizio penale che non ci compete, abbiamo utilizzato il senso dei comportamenti che non era possibile sostenere come azienda. Perché il direttore deve avere un rapporto di fiducia, quindi ieri sera lo abbiamo licenziato”.

C’è stato sempre un lavoro di accompagnamento al reparto. Non come inquirenti ma come deve fare un datore di lavoro. In questi mesi abbiamo sempre seguito l’iter, siamo scesi in reparto, abbiamo fatto incontri, abbiamo fatto sempre sentire la nostra presenza tra il personale. Le indagini le abbiamo lasciate agli inquirenti“.

Ennesimo caso di cronaca in Ausl

La nostra direzione ha sovvertito molti percorsi, con grande fatica”, commenta Paola Bardasi, rispondendo a una domanda sui recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto l’Ausl di Piacenza. “L’Ausl di Piacenza conta 4 mila dipendenti, la maggior parte di loro sono brave persone e bravi professionisti che oggi stanno male come me”, commenta il direttore generale.

Ora l’azienda sta studiando un eventuale programma di assistenza psicologica per i dipendenti di Radiologia.

LA NOTA DELL’AUSL

Desidero innanzitutto esprimere un sentito ringraziamento alla dottoressa che, con coraggio, ha deciso di rivolgersi alla Direzione per denunciare l’accaduto, dando così avvio alle indagini preliminari. Per noi è fondamentale che tutti i nostri dipendenti sentano l’Azienda è al loro fianco nel tutelarli e sostenerli.
Fin da quel primo momento, ci siamo attivati per accoglierla e sostenerla accompagnandola lungo il percorso della denuncia. Da subito ci siamo messi a disposizione della Magistratura per garantire l’efficacia dell’azione inquirente, a tutela della fragilità della persona offesa.

Ringraziamo gli inquirenti e la Questura per l’accurato lavoro svolto con riservatezza, sensibilità e attenzione alla persona.

Ieri abbiamo licenziato il medico per giusta causa. Indipendentemente dagli esiti del procedimento penale, sul piano del diritto del lavoro il quadro emerso è di per sé ampiamente sufficiente a giustificare provvedimenti immediati.

Come donna, apprendere questa vicenda è stato particolarmente doloroso. Voglio rinnovare la mia gratitudine alla collega per la forza e la determinazione dimostrate. Episodi come questi non devono accadere. Per questo motivo, al di là dell’accertamento giudiziario che compete alla Magistratura, la direzione aziendale ha avviato le opportune verifiche interne per comprendere con trasparenza e chiarezza il quadro della vicenda e per migliorare ulteriormente i percorsi di supporto efficaci per le lavoratrici.

In parallelo, il Servizio di Prevenzione e protezione aziendale ha già strutturato una serie di interventi specifici, anche in collaborazione con il Comitato unico di garanzia, pensati per offrire un sostegno concreto non solo alle professioniste direttamente coinvolte, ma anche a tutte le dipendenti dell’Azienda.

Il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna – come evidenziato anche dal presidente Michele de Pascale – ha attivato negli anni diversi strumenti di prevenzione e di sostegno. La gravità di questo episodio ci impone di rafforzare ulteriormente questo percorso, mediante un piano dettagliato di azioni positive.

È nostro dovere fare in modo che episodi simili non si ripetano mai più. Lavoreremo con ancora più determinazione per garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi per tutte le lavoratrici.

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