Tratta Piacenza, il Presidente Comolli:”E’ necessario stabilire se si tratta di una risorsa turistica e poi agire con il sostegno della Regione”-AUDIO

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La via Francigena ha un valore superiore a qualunque danno, per questo occorre intervenire a 360 gradi perchè questo non accada più. I danni al traghetto, lo stato attuale del tratto piacentino hanno bisogno di un intervento perchè il percorso sia agevole e sicura da parte dei turisti che decidono di fare il percorso.

Tratta Piacenza, lo stato della via Francigena

Innanzitutto bisogna capire se un sistema politico, locale, economico vuole puntare sui cammini storici, religiosi, culturali, come attrazione turistica e sviluppo turistico della città – spiega Giampietro Comolli. Presidente pro tempore del Comitato Tratta Piacenza vie Romee e via Francigena Italia pro Unesco – è evidente che si tratta di un enorme opportunità già in Europa, per la tratta piacentina della via Francigena è necessario però creare un percorso sicuro, agibile, fruibile, con servizi per evitare che le persone scelgano altre mete”.

Intervista al Presidente di Tratta Piacenza Giampietro Comolli

Tratta Piacenza le criticità

Innanzitutto oggi due sono gli aspetti: le pei visitatori in transito, hanno bisogno di assistenza e servizi alla persona lungo il percorso, dei punti di riferimento certi, aperti, accessibili, anche di carattere sanitario e assistenziale. Il secondo punto è che il percorso sia tabellato, sicuro, geostazionario e logicamente non ci siano camion”.

Tratta Piacenza, il traghettatore

Il traghetto che porta i visitatori è un aspetto molto particolare, attrattivo per Piacenza. Piacenza è l’unica che ha un guado vero, reale su un grande fiume lungo 3.000 chilometri della via francigena, il guado è un punto di riferimento fondamentale che finora è stato gestito egregiamente, con tanta passione, con tanto amore, con tanto interesse dal signor Danilo, ma è evidente che avvicinandosi ad 80 anni la situazione può diventare gravosa”.

Le piene e i danni

Le piene avvenute nel tempo hanno di strutto tre imbarcazioni nell’arco di 10 anni, non esiste un modello sicuro che dia continuità, futuro e possibilità di garantire il servizio e questo manda in crisi l’intero sistema della via Francigena piacentina non è solo il passaggio sulla sponda lombarda che favorisce il turismo nel nostro trritorio”.

La generosità delle persone

Trovo doveroso ringraziare chi ha organizzato la cena di raccolta fondi per acquistare una nuova barca al signor Danilo che l’ha persa con l’ultima piena del fiume, ringrazio anche il buon amico del comitato Dante Bussatori che ha messo una cifra importante, 2.000 euro lo possiamo dire, perché si tratta di una informazione pubblica, nello stesso tempo ringraziamo anche Tullio Bionda, Presidente della Motonautica piacentina che ha immediatamente messo gratuitamente a disposizione una barca fluviale meravigliosa che però ha bisogno di essere certificata perché trasporta persone terze e quindi svolge una funzione pubblica, se non c’è un interesse degli enti pubblici si tratta però di gocce nel mare”.

Un sostituto per Danilo

Tra gli obiettivi del comitato c’è anche l’intenzione di trovare un erede degno del Signor Danilo Parisi, va sottolineato che occorre almeno un anno di affiancamento con il traghettatore storico per imparare il “mestiere”, un’ottima opportunità per un giovane che vuole mettersi in gioco. Ci dobbiamo poi concentrare sulla Regione e Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume po, perchè forse un pontile nuovo, un attracco sicuro può rappresebtare un forte segno di continuità e di certezza per chi attraversa il fiume, quindi puntare anche su strutture, infrastrutture fluviali che siano garanzia di sicurezza.

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