
“Un’ondata di scandali giudiziari ha travolto, solo negli ultimi mesi, l’Ospedale di Piacenza. Tra abusi sessuali, truffe allo Stato e traffico di stupefacenti è emerso un sistema del tutto fuori controllo”. Così inizia la nota della deputata modenese del Movimento5 Stelle, Stefania Ascari.
LA NOTA DI STEFANIA ASCARI (M5S)
Notizia di questi giorni è il caso del primario posto agli arresti domiciliari per peculato continuato e truffa aggravata perché avrebbe effettuato visite private non autorizzate in orario di servizio, intascando compensi in nero e sottraendo farmaci ospedalieri per pazienti privati
Poco più di un mese fa, invece, un altro primario è stato arrestato per accuse di violenza sessuale e stalking, in quanto avrebbe abusato del suo potere costringendo donne che entravano sole nel suo ufficio a subire atti sessuali. E se ne sarebbe vantato anche con molti colleghi.
Altre inchieste, ancora, hanno svelato il coinvolgimento di personale ospedaliero in un traffico illecito di stupefacenti e oppiacei ceduti a cittadini senza patologie in cambio di denaro o favori sessuali.
Com’è possibile che una simile deriva sia avvenuta senza che nessuno agisse? In quanti sapevano e non hanno denunciato?
È inaccettabile che un ospedale pubblico, pilastro del Servizio Sanitario Nazionale, diventi teatro di tali nefandezze. Ho presentato ripetute interrogazioni al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’ultima ieri, chiedendo un’ispezione immediata a Piacenza, verifiche a campione su scala nazionale e un rafforzamento drastico dei controlli interni. Anche il consigliere regionale Lorenzo Casadei si è attivato in Regione Emilia-Romagna per promuovere misure a difesa del sistema sanitario pubblico e dei cittadini e delle cittadine.
Questi scandali infangano la reputazione della sanità pubblica tradendo la fiducia di chi a essa si affida e offuscano anche il lavoro di migliaia di professioniste e professionisti onesti.
Si agisca con fermezza per garantire trasparenza, controllo e giustizia. Il diritto alla salute non può essere calpestato in questo modo.”
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