Elezioni Consorzio di Bonifica, Confedilizia: “Ora tocca alla Regione decidere, lo Stato rinvia le elezioni per consentire il voto telematico”

Confedilizia Piacenza – anche a nome di Legambiente, Italia Nostra e Sindacato della Proprietà fondiaria – evidenzia che ogni decisione in merito all’effettivo svolgimento delle elezioni del Consorzio di bonifica compete oggi alla Regione, avendo ciò espressamente indicato il Parlamento nonché avendo rifiutato la competenza tutti gli altri Organi, singoli o no, rappresentativi del Governo e della Sanità pubblica.

Al proposito, l’organizzazione dei Proprietari di casa rileva che l’indirizzo assunto dallo Stato è quello appalesato anche dall’ultimo D.L. 1 aprile 2021, con particolare riferimento al suo art. 7 ed al richiamo, nello stesso operato, all’art. 31, comma 3, del D.L. 28 ottobre 2020, n. 137, convertito con modificazioni dalla Legge 18 dicembre 2020. Per le elezioni degli Organi degli Ordini professionali, lo Stato ha in un primo tempo rinviato di alcuni mesi le stesse elezioni per consentire agli Ordini di dotarsi dei sistemi telematici di voto e, con il D.L. di pochi giorni fa, ha poi concesso un termine fino a 6 mesi agli Ordini che non avessero ancora provveduto nel senso indicato.

“L’indirizzo dello Stato di evitare elezioni, alle quali siano interessate anche solo centinaia di persone, è inequivoco e tanto più ovviamente vale nel caso, di esclusiva competenza della Regione, delle elezioni consortili, alle quali certamente parteciperanno migliaia di contribuenti essendo chiamati al voto addirittura 150.000 contribuenti circa”. “Indipendentemente da tutto – prosegue il comunicato di Confedilizia e delle altre Organizzazioni – appare una presa in giro ed una ben triste indicazione, per i giovani soprattutto, il fatto di una democrazia che vieta per motivi sanitari persino la Via crucis nelle vie di una città ove invece consente, così come in altri 6 centri della provincia, le elezioni consortili. Le organizzazioni citate s’attendono che la Regione compia una scelta di buon senso e scevra da condizionamenti di ogni tipo, estranei alle ragioni sanitarie che preoccupano la popolazione di una zona tutt’ora tenuta ad osservare le severe prescrizioni previste per le zone rosse.

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