Premio territoriale di risultato, Cgil e Uil: “Accordo ingannevole”. Replica Cisl: “Garantito il pagamento a tutti i lavoratori”

Piacenza sindacati assunzioni

Una bozza di accordo “inaccettabile” che arriva da Legacoop, frutto di un incontro cui hanno partecipato le centrali cooperative e la sola Cisl Fp e che prevede un “auto sconto” del premio di risultato provinciale già previsto da precedenti intese, il pagamento a rate e soprattutto sotto forma di buoni spesa. spiegano Antonio De Leo (Fp Cgil) e Agostino Zanotti (Uil Fpl).

“La proposta di accordo presentata da Legacoop per il pagamento del Premio territoriale di risultato delle cooperative Coopselios, Proges e Cidas, sconfessa il contenuto e lo spirito del Contratto Integrativo Provinciale sottoscritto da Fp Cgil, Uil Fpl e da Cisl Fp. Si tratta quindi di un compromesso inaccettabile che penalizza lavoratrici e lavoratori che sono coloro che hanno consentito alle aziende di realizzare l’utile di bilancio”.

De Leo e Zanotti svelano così i contorni della querelle con al centro il premio territoriale di risultato della cooperazione sociale. Una partita che riguarda oltre mille lavoratori tra Piacenza e provincia

“Secondo criteri ben precisi, da settembre 2024 lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali piacentine in questione hanno maturato il diritto a ricevere un premio medio di 500 euro. Se altre cooperative hanno già pagato il dovuto Coopselios, Cidas e Proges no. E ora si fanno lo sconto da sole con criteri a noi ignoti. E non è finita – spiegano De Leo e Zanotti – vogliono riconoscere solo metà del premio già “auto scontato”, condizionando il saldo al riconoscimento da parte dei committenti (principalmente enti pubblici) dei costi connessi al rinnovo del contratto nazionale. Il premio territoriale di risultato non prevede nessuna di queste clausole. E il fatto che Legacoop ci presenti un accordo peggiorativo quando un accordo non serve è un fatto che si commenta da solo: inaccettabile”.

Cgil e Uil spiegano, inoltre, che la proposta targata Legacoop prevede che il premio territoriale di risultato sia pagato con “buoni spesa”. Quindi non una retribuzione aggiuntiva di risultato, con diritti previdenziali annessi, ma una evidente forzatura con profili fortemente critici dal punto di vista tanto salariale quanto contributivo, ed in assenza di qualsiasi somma risarcitoria o interesse per il clamoroso ritardo nel pagamento” spiegano De Leo e Zanotti. “Invitiamo le centrali cooperative e Cisl a riflettere su ciò che stanno portando avanti. Un accordo così che va contro lo spirito del contratto provinciale  -concludono – quindi non possiamo fare altro che invitare le persone a non firmare nulla e dire loro che faremo valere i loro diritti in tutte le sedi competenti”.

LA REPLICA DELLA CISL

La vertenza sul premio territoriale di risultato nella cooperazione sociale a Piacenza divide i sindacati. Dopo la presa di posizione di Fp Cgil e Uil Fpl rispetto alla bozza di accordo presentata da Legacoop per conto di Proges, Coopselios e Cidas,  arriva puntuale e completa la replica di FP CISL, firmataria del contratto integrativo provinciale che prevede il premio.

Roberto Roberti di FP CISL contesta le accuse mosse da Fp Cgil e Uil Fpl. Al centro del dibattito, il premio maturato dai lavoratori delle cooperative sociali piacentine nel corso del 2023, un diritto acquisito secondo precisi criteri e che riguarda oltre mille addetti tra Piacenza e provincia.

Nessuno “sconto” sul premio, ma pagamento integrale

In primo luogo, Roberti smentisce categoricamente che l’accordo preveda un pagamento ridotto o un “auto sconto” del premio. «Non è vero che il premio venga pagato solo a metà», afferma Roberti. «L’accordo prevede il pagamento completo di tutto quello che è dovuto ai lavoratori». Viene precisato che per gli importi più bassi è previsto il pagamento del 100% nella busta paga di maggio, mentre per gli importi più alti è prevista una divisione: metà nella busta di maggio e l’altra metà nella busta di luglio, fino al raggiungimento del pagamento integrale.

I buoni spesa: un vantaggio per il netto in busta

Una delle critiche sollevate da CGIL e UIL riguarda il pagamento del premio tramite “buoni spesa”, una modalità vista come una “forzatura” dal punto di vista salariale e contributivo, che non configurerebbe una vera retribuzione aggiuntiva. Su questo punto, Roberti difende la scelta contenuta nell’accordo. «La scelta dei buoni spesa è una delle scelte possibili previste dalla legge per il pagamento dei premi di risultato», spiega. Il vantaggio, secondo FP CISL, risiede nella totale detassazione implicita in questa modalità. «le cifre che vengono date ai lavoratori sono nette: se diamo €100 di buoni, €100 i lavoratori possono spendere». Roberti aggiunge che, trattandosi di cifre medie attorno ai 200-250 euro, la parte contributiva sarebbe comunque molto bassa, rendendo la detassazione particolarmente conveniente per il lavoratore.

Negoziato unitario abbandonato da CGIL e UIL

Rispetto al processo negoziale, Roberti ricostruisce le tappe, evidenziando una rottura da parte di CGIL e UIL. Il tavolo per il pagamento del premio di risultato, riferito al premio maturato nel 2023, si è aperto a settembre 2024. «Dal terzo, quarto incontro in poi CGIL e UIL non hanno più partecipato». Roberti sottolinea come CISL abbia ritenuto cruciale mantenere aperto il tavolo in questi mesi per raggiungere un accordo che garantisse il pagamento completo delle cifre dovute. Non solo, ma CISL FP afferma di aver sempre chiesto che CGIL e UIL fossero costantemente invitate al tavolo e che il testo proposto dall’accordo con le cooperative sia stato più volte inviato anche agli altri sindacati durante la fase di redazione. Dunque, un tavolo che nasce unitario, ma che a un certo punto vede CGIL e UIL abbandonare le trattative.

Un punto chiave sollevato da Roberti  riguarda un precedente accordo. «La bozza di questo accordo ricalca al 90% un accordo firmato nei primi mesi del 2023, sempre per quanto riguarda il pagamento del PTR  anno 2022 da parte di Coopselios», rivela Roberti. E, cosa ancora più significativa, quell’accordo fu firmato unitariamente da CGIL, CISL e UIL. Anche in quell’occasione, il premio fu pagato con buoni acquisto e sempre in ritardo rispetto alla scadenza prevista di settembre, venendo saldato in primavera. «non si capisce perché questa bozza che è uguale al 90% a quella firmata nella primavera del 2023 tra le CGIL CISL e UIL oggi non vada più bene a CGIL e UIL», si chiede Roberti.

Le cause legali: tempi lunghi e costi per i lavoratori

Di fronte all’invito di CGIL e UIL a non firmare l’accordo e a far valere i propri diritti nelle sedi competenti, Roberti critica apertamente la strategia legale. CGIL e UIL avrebbero avviato «due cause pilota» che, secondo FP CISL, «non sono utili perché allungano moltissimo i tempi di pagamento e comportano un possibile aggravio di spese per i lavoratori». Roberti ricorda inoltre che in Italia non esiste la class action. Questo significa che, anche in caso di vittoria nelle cause pilota, «a quel punto ogni lavoratore interessato dovrebbe fare causa contro le cooperative».

L’accordo CISL: soluzione immediata e per tutti

Contrapponendo la via legale, considerata lunga e parziale (beneficia solo chi fa causa), Roberti riafferma la validità dell’accordo proposto. «Un accordo che prevede il pagamento di tutto quello che è dovuto ai lavoratori è esigibile immediatamente da tutti i lavoratori senza dover ricorrere al tribunale». Ottenere un accordo che garantisce il pagamento integrale usufruendo della detassazione prevista dalla normativa è visto da FP CISL come «un risultato concreto che può essere accettato», la soluzione più concreta e rapida per portare i soldi dovuti nelle tasche di tutti i lavoratori interessati.  «La scelta dei buoni spesa, conclude Roberto Roberti, è stata condivisa insieme alle nostre rappresentanze sindacali ai nostri scritti per ottenere un importo netto più alto data l’esiguità delle risorse che ci sono in questo momento, abbiamo fatto dei percorsi di spiegazione condivisione con i nostri scritti rispetto a questa ipotesi di accordo».

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