Da lunedì 16 prossimo tutte le farmacie piacentine si sono rese disponibili a distribuire i vaccini contro l’influenza per conto dell’AUSL. Ma il numero dei vaccini sarà assolutamente insufficiente a coprire il fabbisogno.
“Da tempo Federfarma, sia a livello regionale che nazionale, ha espresso preoccupazione circa lo scarso numero di dosi acquisite dallo Stato per la distribuzione alla popolazione“. Così osserva Roberto Laneri, presidente Federfarma Piacenza.
“E nonostante la Regione Emilia Romagna abbia chiesto e ottenuto parziali integrazioni a detta fornitura, alla prova dei fatti i farmacisti si trovano comunque oggi con una media di 27 vaccini ad esercizio per far fronte alle più che ragionevoli e numerose richieste. È bene ricordare che la prassi vaccinale contro l’influenza rappresenta uno strumento fondamentale per evitare che l’insorgere dei sintomi di quest’ultima; sintomi facili a confondersi in prima istanza con quelli del Covid-19, possano concorrere a rallentarne riconoscimento e contenimento”.
“Gravissimo che il Governo abbia sottostimato gravità e importanza della questione”
“Per questo, anche alla luce delle reiterate richieste d’aumento delle forniture rimaste disattese, riteniamo gravissimo che il Governo abbia sottostimato gravità e importanza della questione. Com’era prevedibile – conclude Laneri – i farmacisti ricevono da giorni svariate richieste da parte dei clienti; ma nonostante abbiano assicurato la loro disponibilità ad erogare i vaccini, si trovano ora nella condizione di sapere che non potranno soddisfare i bisogni di tutti”.
Stando ai dati più recenti, le dosi disponibili a livello regionale dovrebbero raggiungere a malapena le 36mila (cifra in più occasioni segnalata come insufficiente); mentre all’AUSL Romagna sarebbero in via di consegna 8.300 unità per 300 farmacie. Da qui il calcolo che vede i pezzi a disposizione non raggiungere nemmeno la trentina per ciascuno degli esercizi.
Destinatari dei vaccini sono tutti i residenti o domiciliati sul nostro territorio che appartengano alle categorie a rischio; cittadini cui il farmaco dovrebbe essere erogato in forma gratuita. Per tutti gli altri (ammesso che ve ne sia disponibilità) avrà un costo di 11,50 euro.
“Ci auguriamo – auspica il numero uno di Federfarma Piacenza – che lo Stato riesca ad ottenere una maggior produzione per far fronte alla situazione. In un periodo di profonda insicurezza e costante preoccupazione come quello che stiamo vivendo, ci metta nella condizione di poter erogare ai cittadini con la dovuta puntualità questo importante servizio”.
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