Tomato World, oltre mille visitatori a Piacenza Expo: : ecosostenibilità, innovazione tecnologica e nuova PAC per il futuro del pomodoro da industria

Sono stati più di mille – provenienti da 42 diverse province italiane – i visitatori professionali alla decima edizione di Tomato World, la più importante mostra-convegno italiana sul sistema professionale del pomodoro da industria, svoltasi ieri e oggi a Piacenza Expo.

L’edizione del ventennale di Tomato World si è confermata come qualificato momento di carattere tecnico e informativo per questo importante comparto dell’agricoltura italiana, un settore ulteriormente cresciuto nella campagna 2021 – conclusa con una produzione complessiva che ha sfiorato i sei milioni di tonnellate – che ha consolidato l’Italia come secondo produttore a livello mondiale alle spalle degli Stati Uniti e davanti alla Cina. Un comparto in cui il distretto piacentino ha svolto ancora un ruolo di primo piano, segnalandosi come primo produttore del nord Italia e secondo a livello nazionale. 

I cinque convegni tematici messi in programma dagli organizzatori hanno contribuito a far luce e ad analizzare – proprio alla vigilia dell’accordo sul prezzo per la nuova stagione – le dinamiche economiche del settore, i nuovi scenari del mercato, le tecniche colturali, le prospettive di sostenibilità alla luce della transizione ecologica e le più recenti innovazioni tecnologiche.

Tra i temi posti al centro dell’attenzione anche quello relativo alla gestione delle risorse idriche, argomento di cui si è parlato nel convegno d’apertura – inaugurato dal Sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri – intitolato “La filiera del pomodoro da industria, una risorsa per il territorio”.

“In questo momento non abbiamo l’acqua per permettere agli agricoltori di produrre – ha evidenziato il Presidente del Consorzio di Bonifica Piacenza, Luigi Bisi –. Attualmente le dighe irrigue sul territorio hanno un livello inferiore di circa il 15% rispetto alla media”. Preoccupazione anche per l’aumento generalizzato dei costi, e non solo quelli energetici, è stato sollevato da Massimo Passanti, Presidente della Federazione nazionale pomodoro da industria di Confagricoltura che ha previsto “un aumento produttivo di circa 1.200 euro all’ettaro rispetto alla campagna 2021, in un quadro complessivo che si prospetta già critico”.

Molto partecipato il convegno intitolato “Il Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 e la filiera italiana del pomodoro da industria”. Moderato da Tiberio Rabboni (Presidente dell’OI pomodoro da industria Nord Italia, che ha ricordato le proposte presentate in sede governativa per la composizione del Piano Strategico Nazionale, presentato dall’Italia all’Unione Europea a fine 2021), il convegno è stato aperto da Luigi Polizzi, Direttore generale per le Politiche agricole internazionali del Ministero dell’Agricoltura. “La copertura finanziaria per il Piano – ha detto Polizzi – si è un po’ ridotta rispetto al passato, ma i contenuti sono frutto dei confronti con tutte le componenti del mondo agricolo italiano. La Commissione Europea ha imposto paletti rigidi per gli ecoschemi, oggi al 15%, destinati a crescere in futuro. I pilastri del Piano sono la transizione ecologica, il biologico, l’equità nel lavoro, ma ci saranno aiuti per le piccole aziende di montagna, per l’innovazione tecnologica e per avvicinare i giovani all’agricoltura”.

E’ seguito l’intervento di Paolo De Castro, Vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che ha sottolineato “l’elasticità del Piano Strategico Nazionale come strumento per lo sviluppo agricolo, un Piano che, in caso di necessità, potrà essere corretto negli anni dai Paesi membri. Il Green-deal rappresenta la parte centrale della nuova PAC che, comunque, non porterà stravolgimenti rispetto al passato, anche perché i fondi complessivi per 2023-2027 sono di 50 miliardi di euro”.

Il convegno è proseguito con gli interventi dei rappresentanti della filiera e con quello conclusivo di Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna che ha sottolineato “la volontà della Regione di sostenere lo sviluppo agricolo dei territori per tutelare e promuovere ulteriormente le eccellenze produttive come, appunto, quella del pomodoro da industria, anche con interventi volti a potenziare il sistema idrico e irriguo e indirizzati anche alle energie rinnovabili”.

Il tavolo Tecnico di Tomato World ha poi proposto la tavola rotonda: “Il pomodoro da industria di fronte ai mercati”, un focus incentrato sulla valorizzazione del prodotto con importanti interventi del mondo cooperativo, associativo e industriale. Un valore aggiunto dal punto di vista professionale offerto da questa edizione, per gli operatori che si confrontano con aumenti inflattivi e contrazione dei consumi.

Da rilevare anche la nutrita presenza di studenti degli Istituti Agrari, coinvolti in uno speciale laboratorio dedicato alle innovazioni tecnologiche legate alla coltivazione del pomodoro da industria, curato dal Consorzio Agrario Terrepadane.

Tomato Word, con un’apposita sezione espositiva denominata Future Farm, ha fatto luce anche sull’innovazione e la tecnologia per le aziende agricole. Nel corso dell’ultimo convegno sono infatti stati presentati i progetti innovativi, in un’ottica di sostenibilità, realizzati dalle tredici start-up presenti in fiera; progetti per il mondo dell’agricoltura a trecentosessanta gradi con legami all’ambiente e alle energie.

Obiettivo per la prossima edizione di Tomato World sarà quello di aprire agli scenari europei di questo importante e strategico comparto dell’agricoltura italiana.

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