
La Comunità Alloggio “La Piuma” di Rivergaro si allarga e accoglie un nuovo membro. Non si tratta però di un ospite qualunque, ma di un amico a quattro zampe di nome Drugo. Questo evento potrebbe sembrare un piccolo gesto, ma in realtà nasconde un significato più profondo. Federico è ospite della comunità da un paio di anni.
Un amico a quattro zampe, un aiuto dagli specialisti
Con l’aiuto di specialisti è riuscito ad uscirne e a dare una svolta alla propria vita. Amante della pesca e degli animali, quando arriva a Gragnano matura la decisione di prendere un cane: “Prima di Drugo, avevamo un altro cane e dopo la sua morte, visto l’ampio spazio, abbiamo voluto prenderne un altro. Quando Drugo è entrato nella nostra famiglia aveva un mese e mezzo ed era scatenato.” Il legame che unisce Federico e Drugo dura da più di 12 anni e grazie alla decisione di portarlo con sé all’interno della comunità diventerà ancora più forte: “Prima era mia mamma ad occuparsi del cane mentre io stavo qui, ma poi a novembre è venuta a mancare.
Un amico a quattro zampe, l’affido di Drugo
Io abito all’interno della Comunità e non potevo occuparmi di Drugo, così l’ho affidato temporaneamente. Una persona che andava a dargli da mangiare e a fargli fare i bisogni, mentre io andavo una volta a settimana a trovarlo. Ora però grazie ai miei compagni e agli operatori posso portarlo a vivere con me.” L’equipe assistenziale a fronte della richiesta di Federico si è attivata e ha fatto le valutazioni riconoscendo i risvolti positivi della possibilità di avere un amico a quattro zampe in struttura.
L’educatrice di riferimento
Martina Silva, educatrice di riferimento della Comunità e membro del Comitato di Direzione, ha infatti sottolineato: “La presenza di un animale in una realtà come la nostra può migliorare la qualità della vita delle persone con fragilità psichica riducendo ansia e stress, incentivando la socializzazione e portando un senso di responsabilità e routine positiva.
Occuparsi di un animale, dargli da mangiare, portarlo a passeggio, rappresentano attività che porteranno Federico a rafforzare il senso di responsabilità e autonomia, basi fondamentali per il percorso riabilitativo.” Inoltre, l’educatrice ha anche evidenziato come la comunità si sia dimostrata fin da subito propensa nell’accogliere il nuovo amico supportando Federico nel percorso: “Tutti gli ospiti sono entusiasti di questa novità e sono in fermento.
Un lavoro di gruppo
Nonostante il cane non sia loro, sono già tutti pronti a collaborare nelle operazioni di cura e nel dargli affetto.” Gli animali, infatti, fungono da “ponte” per le relazioni sociali facilitando l’interazione con gli altri, migliorando la comunicazione e riducendo l’isolamento. Per questo motivo, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere in evidenza come essi possano essere una risorsa preziosa capaci di portare affetto, stabilità e luce nelle giornate di chi ne ha più bisogno.
Per concludere, ci troviamo di fronte ad un cambiamento che segna un passo avanti verso un approccio sempre più umano e inclusivo, dove l’affetto e la compagnia dell’animale possono diventare parte integrante del percorso di cura.
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