Il presidente dell’ABI Antonio Patuelli: “Oggi Luigi Einaudi sarebbe molto critico verso tasse che colpiscono le imprese più deboli”

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Pubblico straripante in tre sale al PalaEventi (Palazzo Galli) per l’incontro con il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) Antonio Patuelli, per la presentazione di un libro curato da Corrado Sforza Fogliani (ormai due anni fa) ma anche per sentire le previsioni del Presidente delle banche sull’economia.

Il dott. Patuelli – che al suo arrivo ha visitato il museo della Banca nello Spazio Arisi – si è domandato che cosa direbbe Einaudi della situazione attuale. «Sicuramente – ha osservato – non parteciperebbe ai talk show televisivi, perché non amava le invettive ma la dialettica costruttiva, ma non lesinerebbe i suoi ragionamenti e di fronte alla legge di bilancio certo avrebbe avuto qualcosa da ridire sul fatto che preveda una riduzione della pressione fiscale di 8 miliardi senza indicare su quali voci e quanto per ognuna di esse. Sarebbe sicuramente favorevole alla riduzione del cuneo fiscale ed esprimerebbe le critiche massime sull’Irap, una tassa che colpisce le aziende anche quando non producono utile. Se un’attività è in pareggio, col pagamento dell’Irap va in perdita».

Il presidente ABI ha brillantemente tracciato un profilo dello statista di Dogliani partendo dal suo principio più noto (“conoscere per deliberare”) che sottendeva il metodo del ragionamento, dello spirito critico ma non dell’arroganza, del prevalere delle idee sulle ideologie, dell’esistenza dei diritti ma anche dei doveri.

“Luigi Einaudi – Libertà civili ed economiche (Volume V)”, il titolo della pubblicazione edita a fine 2019 – e la cui presentazione è stata posticipata a causa dell’emergenza sanitaria – da Libro Aperto, la rivista fondata da Giovanni Malagodi e diretta proprio dal dott. Patuelli, il cui intervento è stato preceduto dal saluto del Presidente del Cda della Banca («Oggi abbiamo un ospite d’eccezione – ha detto il dott. Nenna – confermato qualche giorno fa ai vertici dell’Abi, a dimostrazione della fiducia di cui gode presso i banchieri italiani. A 60 anni dalla morte di quel grande economista e statista che fu Einaudi, presentiamo un lavoro che raccoglie testi che sembrano scritti oggi, a testimoniare l’attualità del suo pensiero»).

Il volume raccoglie tutti gli interventi di Luigi Einaudi, da Presidente della Repubblica, sui problemi della Giustizia e sui poteri del Capo dello Stato, oltre che su problemi istituzionali o politici. Documenti per la maggior parte inediti. La pubblicazione è poi arricchita da alcune “gemme” (così le definisce l’autore). In particolare, merita attenzione una nota in materia di “usanze non protocollari” della Presidenza della Repubblica, presentata dal socio Luigi Einaudi all’Accademia nazionale dei Lincei nel 1956, cessato ormai da un anno dalla carica di Presidente. “Fra i tanti meriti generalmente riconosciuti ad Einaudi – sottolinea nel libro Sforza Fogliani – è stato sempre omesso quello attinente al Cerimoniale, che il primo Capo dello Stato eletto dovette inventarsi per innovare quello monarchico ed adattarlo alla nuova forma statuale e di democrazia parlamentare”.

Nel corso del terz’ultimo appuntamento dell’Autunno culturale della Banca di Piacenza è stato proiettato il filmato d’epoca dell’Istituto Luce sulla visita del Presidente Einaudi a Piacenza il 30 ottobre 1949.

Al termine, agli intervenuti è stata distribuita copia del volume.

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