“Io ho un percorso variegato. A Piacenza sono conosciuta come fotografa che è l’attività professionale che ho svolto negli ultimi dieci anni e che adesso verrà un po’ accantonata. Vengo dal mondo della cultura, ma ho lavorato nella segreteria del Pd dal quale sono uscito per motivi politici ma anche per coltivare la mia professione”.
Un cambio di direzione davvero netto per Serena Groppelli, neo assessore con deleghe davvero delicate: Ambiente e Agricoltura, Qualità dell’aria e dell’acqua, Pari opportunità, Rapporti con le confessioni religiose, Benessere animale.
“E’ un bel salto perché ci si mette a disposizione della comunità H24 in un tempo molto breve. Io continuerò a esercitare come fotografa fino alla fine di luglio perché i clienti già presi non si possono abbandonare su due piedi, in questi 15 giorni sto chiudendo i lavori inziali per poi essere a tempo pieno sull’amministrazione. Io sono profondamente orgogliosa”.
Parlando di tematiche di cui Groppelli si dovrà occupare. Piacenza rientra tra le città bollino rosso per quanto riguarda l’alta concentrazione d’ozono.
“Non è un problema nuovo, è un problema molto complesso perché l’aria non ha confini quindi non si tratta solo di agire a livello locale, ma interregionale. Ci sono azioni previste dall’Emilia Romagna in collaborazione con tutto il bacino padano per cui occorre lavorare in sinergia. Sono previste azioni sul breve periodo (restrizione alla circolazione e alle temperature), ma sono previsti anche aiuti ai cittadini che ovviamente avranno qualche difficoltà in questo senso”.
Quali sono le prime cose in agenda?
“Per quanto riguarda l’ambiente partiremo con il verde urbano e la riqualificazione del vivere comune. Per quanto riguarda gli altri assessorati ho già intrapreso il rientro nella rete RE.A.DY della quale facevamo già parte e dalla quale siamo usciti. La mia intenzione, adesso, è quella di incontrare gli uffici e le associazioni”.
LA RETE RE.A.DY.
RE.A.DY è la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.
RE.A.DY costituisce per le Pubbliche Amministrazioni regionali e locali l’opportunità di uno spazio non ideologico di incontro e interscambio di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei Diritti Umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender (LGBT).
RE.A.DY coopera con le Istituzioni nazionali e internazionali, con le Associazioni e con altre reti territoriali al fine di promuovere sinergie, valorizzare le risorse esistenti, diffondere le azioni positive sul territorio italiano.
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