Confindustria compie 80 anni: “Nuova sede nel 2028 per essere più vicini alle imprese” – AUDIO

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“Guardando al mondo di oggi, l’unica certezza è l’assenza di certezze. Lo scenario è complesso e cambia ormai di giorno in giorno. È bravo chi riesce ad adattarsi, fissando obiettivi e lavorando per realizzarli nel lungo termine. Per farlo bisogna avere le idee chiare e operare insieme come sistema”. E’ una relazione dolceamara quella che Nicola Parenti, presidente di Confindustria, ha presentato agli intervenuti alla 80esima assemblea dell’associazione.

“Confindustria Piacenza, attraverso le aziende associate, rappresenta qualcosa come 25mila addetti nella nostra provincia. Un numero importante. Ci rende orgogliosi e impone responsabilità. Tra le quali, la responsabilità di continuare a migliorarsi”.

LA NUOVA SEDE

E tra i miglioramenti in arrivo, la novità maggiore è la sede nuova. Un polo dell’industria che troverà spazio in via Della Bosella, alle porte di Sant’Antonio, nei pressi di Piacenza Ovest. Dovrebbe essere pronta per il 2028.

“Sarà anche una riqualificazione importante per la città. Pensiamo di avere un’unica sede dove poter far sinergia insieme a Forpin e Assoservizi. Gli spazi sono fondamentali per la crescita. E’ anche l’occasione per rifare una riqualificazione di una zona della città che in questo momento ne ha bisogno”.

Il PUG

“Lavorare. Pensare. Programmare. Ancor più in una stagione di pianificazioni territoriali come quella attuale. Penso ai Piani urbanistici generali che tutti i Comuni piacentini in questi mesi stanno elaborando. I PUG avranno un impatto diretto sullo sviluppo delle imprese. Lo stiamo monitorando con attenzione”.

IMPRESE E GRANDI OPERE FRENATE

“L’imprenditore è per sua natura sempre positivo e ottimista. Tuttavia, non posso non condividere e sottolinearvi le tante criticità che devono affrontare le imprese per investire in produttività e competitività. Alla produttività pensiamo noi insieme ai nostri collaboratori, migliorando ogni giorno i nostri processi. Per la competitività serve la collaborazione di Stato, Regione e Comuni. Il mondo di oggi viaggia alla velocità della luce e vorremmo sempre poter realizzare in tempi rapidi le intuizioni che abbiamo in testa. Se non sblocchiamo le procedure rischiamo di giungere ad un punto di non ritorno”.

“Abbiamo aziende – magari presenti sul territorio da decenni – che vorrebbero ampliarsi, creando posti di lavoro e indotto. Quando si rivolgono alle istituzioni spesso incontrano amministratori che devono districarsi in una selva di norme e regolamenti che rendono tempi e procedure infinite. Questi muri portano le aziende a desistere o, peggio, a guardarsi attorno in cerca di aree più accoglienti in cui investire. Anche fuori dal nostro Paese. Le imprese sono frenate, proprio come le grandi opere. Nel nostro territorio sembra ormai impossibile realizzare in tempi brevi nuove infrastrutture. Progetti che sarebbero utili a tutta la comunità”.

L’INVASO FERMO IN VAL NURE

“Ad esempio, Per la Val Nure c’è un invaso pensato ormai più di 10 anni fa. Un’opera che d’estate garantirebbe l’acqua ad una valle che spesso fatica a trovarla. Nel resto dell’anno farebbe da scudo contro le alluvioni, proteggendo i paesi più esposti. Avrebbe un valore inestimabile per la comunità, ma trovare nuovi e fantasiosi modi per dire NO è una disciplina che piace molto di questi tempi”.

“Alle istituzioni chiediamo anche una sana e prudente gestione delle risorse pubbliche. Conosciamo la situazione delle casse regionali in ambito sanitario e l’ingombrante debito pubblico. Vorrei ricordare a tutti che a febbraio abbiamo superato i 3.000 miliardi di euro”.

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