Ricoveri dei detenuti, Rancan e Stragliati (Lega): “Risolvere il problema dell’ospedale di Piacenza”

Risolvere il grave problema della ospedalizzazione dei carcerati all’interno dell’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza. E’ la risoluzione – primo firmatario il capogruppo regionale della Lega Matteo Rancan, con la consigliera Valentina Stragliati – e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

“In questo ospedale -osservano i coniglieri Rancan e Stragliati – si registrano anomalie nella gestione dei carcerati. Il personale sanitario, fortemente provato dai mesi di emergenza sanitaria da Covid – 19, segnalano diverse difficoltà nella gestione dei carcerati”.

La denuncia dei rappresentanti della Lega riferisce che l’ospedale, soprattutto nei mesi estivi, registra un aumento esponenziale di ricoveri provenienti dall’istituto penitenziario piacentino. “Queste plurime ospedalizzazioni – sostengono Rancan e Stragliati – richiedono personale dedicato esclusivamente alla cura dei carcerati, ma non vi sono infermieri a sufficienza per compiere questa mansione. Questo comporta che il personale sanitario si debba dedicare indistintamente a tutti i pazienti del reparto, incrementando il carico e i turni di lavoro”.

I consiglieri del Carroccio rilevano poi che si tratta sempre di degenze a lungo termine, addirittura presso il reparto di ematologia, si trova ricoverato un carcerato dal mese di maggio: “ Il cittadino, dopo aver inizialmente rifiutato le terapie, attualmente, potrebbe ritornare presso l’istituto penitenziario e recarsi in ospedale solo per sottoporsi a dialisi. Invece, si prospetta che il paziente rimarrà ricoverato presso l’Ospedale di Piacenza fino al momento della scarcerazione, che avverrà a fine luglio. È inconcepibile: mesi di ricovero comportano ingenti costi, personale dedicato esclusivamente ad un paziente, rischi per gli altri pazienti del reparto e un letto occupato immotivatamente per un periodo molto lungo. È necessario trovare ulteriori strutture idonee al trasferimento dei carcerati e un’opera di mediazione tra il carcere di Piacenza e l’Azienda sanitaria” concludono Rancan e Stragliati.

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