Senza/Con-fine, un’innovativa performance costruita con il metodo della Danza Creativa, sabato 1 giugno al Trieste 34

Senza/Con-fine
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Senza/Con-fine, un’innovativa performance costruita con il metodo della Danza Creativa al Trieste 34.

Sabato 1 giugno alle ore 21.00 prosegue la rassegna KM 0 dedicata agli artisti piacentini e promossa dall’associazione culturale Kultur Dom. La direzione artistica del cartellone è di Filippo Arcelloni.

In scena la danza con lo spettacolo Senza/Con-fine

Si tratta di un’innovativa performance costruita con il metodo della Danza Creativa. In particolare nata per investigare, dal punto di vista corporeo il tema dei confini. Undici quadri, di cui uno con musica dal vivo, per creare/sciogliere intrecci spesso invisibili che compongono il complesso mondo delle relazioni.

Senza/Con-fine è uno spettacolo costruito interamente con il metodo di danza creativa- danza terapia Maria Fux.

Danza Fux

Da anni praticata come arte terapia, la danza Fux si è affermata come preziosa alleata per il benessere e la libera espressione di tutte le persone di ogni età, diventando soprattutto un’ottima risorsa nel lavoro con la disabilità.

Le danzatrici in scena sono tutte danza terapiste diplomate alla scuola milanese “Risvegli-Maria Fux”.

Nato come restituzione scenica di un lavoro triennale di formazione in danza creativa-danza terapia Senza/Con-fine è cresciuto fino a ottenere anche riconoscimenti artistici, entrando quest’anno nel cartellone del festival di danza indipendente Hangartfest di Pesaro e venendo ben accolto nell’innovativo spazio milanese di Factory32.

Senza/Con-fine prevede un momento finale di coinvolgimento del pubblico che riporta la danza al suo vero significato di festa, riflessione, e condivisione.

“Tracciano, separano, contengono, a volte sbarrano fin dentro al corpo. Ma anche definiscono, delineano, raccontano, chiariscono, proteggono. I nostri confini personali sono le linee del continuo divenire che ci portiamo dentro e fuori. A volte proprio un tumulto, a volte una linea di meditazione. A volte un ricamo: lieve, un sentiero, con il sole e appena un po’ di vento.

A volte i confini sono le trame che tessiamo insieme, facendo scricchiolare la curiosità oltre il nostro naso, oltre la nostra famiglia, oltre il solito gruppo di amici, oltre i conoscenti, oltre noi stessi. Ma confini sono anche gli spazi che abitiamo, a volte barriere che aumentano le distanze, a volte oasi che mettono in movimento pensieri comuni.

Oppure, ovunque, quei ritmi quadrati di testa che dettano legge ai corpi con la scusa dell’efficienza e della velocità.

Presto e bene quando mai vanno insieme? Questo tempo, quello dei villaggi globali, è capace contemporaneamente di aprire portali sull’universo e di lasciare barriere di corpi sul fondo del Mediterraneo.

Stare bene nei propri confini, nella propria pelle, in un paese è il primo movimento per incontrare gli altri, i loro confini, paese, pelle. Comunicare, raggiungere un linguaggio comune.

La danza, da sempre lingua di tutti i corpi, supera le barriere, viaggia senza passaporto” (Aurelia Delfino danzatrice nello spettacolo).

Con i danzatori: Valentina Battistoni, Susanna Danelli, Francesca De Fabritiis, Aurelia Delfino, Fabiola Filace, Rachele Petrini, Chiara Pisano, Eva Laura Testa. Regista, disegnatore luci e scenografo: Pietro Farneti (Direttore e docente della scuola Risvegli Maria-Fux)

Informazioni

Costo del biglietto: 10 euro

Info e Prenotazioni:

329 8521350

info@acpkd.it

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