Siccità, la Regione: “Acqua osservata speciale, già stanziati oltre 200 milioni”

Università Cattolica
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Acqua osservata speciale in Emilia-Romagna. E’ presto per creare allarmi. Però le temperature al di sopra della media stagionale e le scarse piogge invernali mostrano che siamo in una fase di siccità moderata. Il cambiamento climatico è già in atto e ha un forte impatto sul settore agricolo, che tenderà ad accentuarsi nel futuro.

Casa di Cura

E per fare il punto sullo stato delle risorse idriche si è riunita oggi, in Regione, la Consulta agricola dell’Emilia-Romagna.

“Siamo ancora lontani dai valori delle annate più siccitose, come il 2012 e il 2017. Ma è indubbio che ci troviamo con una situazione anticipata di scarsità idrica. Il tutto proprio nel momento in cui crescono i fabbisogni per le colture”. Così l’assessore Caselli.

“Se questa scarsità si trasformerà o meno in un’emergenza, molto dipenderà dalle precipitazioni primaverili. Le previsioni a medio termine non sembrano essere particolarmente favorevoli. E’ per questo che ci siamo attivati per tenere monitorata la situazione, sia a livello regionale che di bacino padano, coinvolgendo le rappresentanze del mondo agricolo”.

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“Siamo al fianco delle imprese agricole, pronti a prendere decisioni tempestive nel caso di conclamate carenze idriche. Intervenendo a tutti livelli compreso quello del bacino padano”.

I dati presentati da Arpae mostrano una situazione di siccità moderata. Più accentuata nella pianura centrale, dovuta a precipitazioni invernali al di sotto della media e a temperature molto elevate per la stagione. Con anomalie che in alcune zone superano i 4 gradi, che hanno accentuato il deficit idrico nei suoli e impedito accumuli nevosi in montagna. Per le prossime settimane non si prevedono apporti di pioggia significativi, mentre le temperature dovrebbero rimanere nella media climatologica.

Il Canale Emiliano Romagnolo, dal 1^ marzo, ha avviato la stagione irrigua. Preoccupano però in prospettiva i livelli del fiume Po da cui viene prelevata la risorsa idrica. Livelli che risultano attualmente tre metri al di sotto dei livelli dell’anno scorso.

I progetti finanziati

“Proprio ieri il ministero dell’Agricoltura ci ha comunicato che gli altri tre progetti per infrastrutture irrigue presentati dai nostri Consorzi di bonifica potranno essere finanziati. I primi 5 erano stati già finanziati con i fondi del Psrn e del Fondo per lo sviluppo e coesione. Tutti i progetti presentati dai Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna saranno quindi realizzati per un importo complessivo di circa 128 milioni di euro. Un risultato che va a merito della capacità progettuale dei Consorzi e della nostra capacità di fare sistema.

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A questi si aggiungono progetti per ulteriori 80 milioni di euro derivanti dal Piano straordinario invasi, dalla Finanziaria 2018 e dai fondi per fronteggiare il fenomeno della subsidenza”.

Si tratta di progetti cantierabili a breve i cui effetti positivi, in termini di disponibilità idrica, si concretizzeranno nell’arco di pochi anni.

“Come assessorato stiamo inoltre procedendo al rilascio delle concessioni per i 18 progetti finanziati con le misure del Programma di sviluppo rurale per invasi fino a 250.000 metri cubi e relative infrastrutture di distribuzione dell’acqua- sottolinea l’assessore-. Sono 17,8 milioni di contributi per una capacità complessiva di stoccaggio di 2,4 milioni di metri cubi a servizio di 1.500 aziende agricole”.

“Una cosa mi preme però sottolineare- chiude Caselli-. La realizzazione di questi importantissimi progetti, che sono già tutti cantierabili, richiederà comunque diversi anni. Noi però siamo tenuti a rispondere ai fabbisogni degli agricoltori già nel presente ed è per questo che ci siamo attivati in tutte le sedi, con gli strumenti disponibili, per rispondere da subito ai primi eventuali segnali di siccità”.

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