
FIT CISL Piacenza esprime sia apprezzamento che preoccupazione per l’annunciato intervento di manutenzione sul ponte del Nure. Se da un lato il sindacato accoglie con favore l’iniziativa per la messa in sicurezza di un’infrastruttura così centrale nella viabilità provinciale, dall’altro critica le modalità di comunicazione, avvenute a mezzo stampa e con soli venti giorni di preavviso rispetto all’inizio dei lavori. Salvatore Buono, segretario della FIT CISL Piacenza, sottolinea l’importanza di un coinvolgimento tempestivo delle parti sociali per mitigare i disagi sulla mobilità quotidiana di migliaia di cittadini e lavoratori.
L’Impatto sulla mobilità quotidiana: un quadro preoccupante
Il ponte sul Nure non è solo un collegamento, ma un nervo vitale per il traffico piacentino. Come evidenziato dalla FIT CISL, ogni giorno su quel tratto transitano:
- TIR che trasportano merci, fondamentali per il polo logistico.
- Operatori della raccolta rifiuti, garantendo un servizio essenziale.
- Autobus del trasporto pubblico locale, con decine di corse quotidiane.
- Migliaia di automobilisti, inclusi i lavoratori diretti al Polo logistico e a Piacenza.
A partire da settembre, l’impatto si estenderà anche agli studenti pendolari di Pontenure e Cadeo, che dovranno raggiungere le scuole del capoluogo, trovandosi di fronte a percorsi alternativi potenzialmente lunghi e complessi.
Le proposte della FIT CISL: un tavolo di confronto allargato a chi sarà coinvolto quotidianamente.
La FIT CISL Piacenza propone con urgenza l’istituzione di un tavolo di confronto, aperto al sindacato, per elaborare soluzioni concrete e condivise. “Riteniamo indispensabile che il sindacato possa portare il proprio contributo per affrontare queste problematiche che, tra pochi giorni, impatteranno su una platea vastissima di cittadini e lavoratori,” afferma Buono.
Una delle proposte chiave avanzate dalla FIT CISL riguarda l’estensione del tavolo di verifica anche a livello regionale, con il coinvolgimento diretto delle ferrovie. L’obiettivo è valutare la fattibilità di fermate straordinarie dei treni regionali della tratta Bologna-Milano nelle stazioni di Cadeo e Pontenure. Questa misura, spiegano dal sindacato, sarebbe particolarmente utile all’inizio dell’anno scolastico, offrendo agli studenti un’alternativa più rapida per raggiungere Piacenza.
Disponibilità al confronto e critiche alle tempistiche
Nonostante la critica sulle modalità di comunicazione, la FIT CISL Piacenza ribadisce la propria totale disponibilità al confronto. “Non mettiamo in dubbio l’importanza dell’operazione, ma ci rammarica doverla apprendere dai media e a soli 20 giorni dalla sua messa in opera. Non riteniamo sia questo il giusto approccio per trovare soluzioni condivise,” precisa Salvatore Buono.
La FIT CISL evidenzia come, sebbene l’utilizzo gratuito del tratto autostradale da Fiorenzuola possa essere una soluzione per alcuni, per un residente di Pontenure costretto a raggiungere Fiorenzuola per poi tornare a Piacenza, o a percorrere vie alternative come Roncaglia o Podenzano, la situazione si complichi notevolmente.
L’appello per soluzioni condivise
“Tutto questo, a nostro avviso, andava condiviso con le parti sociali per trovare soluzioni che tenessero conto anche del punto di vista di chi quotidianamente ha a che fare con i lavoratori,” conclude Buono, reiterando l’appello a un sollecito confronto che permetta a tutte le parti coinvolte di “mettere in campo soluzioni concrete come a esempio prevedere delle fermate straordinarie dei treni regionali a Cadeo e Pontenure”.
Tagliaferri (FdI): “Per far fronte alla chiusura del ponte sul Nure a Pontenure servono soluzioni immediate”
“La chiusura del ponte sul torrente Nure a Pontenure, nonostante fosse stata prevista già da fine 2019 quando furono stanziati tre milioni di euro per la sua manutenzione, è giunta ai più come inaspettata, soprattutto per la durata degli interventi che dovrebbe aggirarsi sui sei mesi. Questo intervento di manutenzione comunicato così all’improvviso ha però una ricaduta molto impattante per il territorio e per la viabilità dell’intera zona. È pertanto necessario attivarsi tempestivamente per garantire alternative valide alla popolazione che quotidianamente transita su quell’asse viario cruciale”.
Così il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri che sollecita la necessità di una collaborazione concreta tra Trenitalia-Tper, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Piacenza per potenziare, fin dalla partenza dei lavori, le fermate ferroviarie nelle stazioni di Cadeo e Pontenure. “E’ oltremodo lampante come la chiusura di questo ponte per un periodo così lungo avrà ripercussioni pesanti sulla mobilità di studenti e lavoratori. È quindi indispensabile un lavoro sinergico per aumentare le fermate dei treni nei due comuni più coinvolti, offrendo così una reale alternativa di trasporto pubblico e alleggerendo la pressione sulle strade locali. Ricordo che un intervento del tutto similare fu attuato a San Nicolò quando fu chiuso il ponte sul Trebbia”.
Anche Annalisa Maggi, consigliere comunale di Cadeo, richiama l’attenzione delle istituzioni sul tema. “Serve un impegno condiviso e coordinato – specifica Maggi – perché con questa chiusura gli studenti avranno difficoltà a raggiungere le scuole e le università, mentre i lavoratori saranno costretti a percorsi alternativi più lunghi, con evidenti ricadute su tempi di percorrenza e costi di viaggio. Inoltre, le strade secondarie rischiano di congestionarsi rapidamente, aggravando il traffico e l’inquinamento. A pagarne le conseguenze saranno anche i commercianti di Pontenure e Cadeo, che vivono anche del passaggio sulla Via Emilia.
L’aumento delle fermate ferroviarie a Cadeo e Pontenure è quindi una assoluta priorità, non solo per sostenere la mobilità, ma anche per ridurre l’impatto ambientale, soprattutto in considerazione del fatto che anche lo stesso PNRR prevederebbe il potenziamento delle fermate dei treni al fine di ridurre l’uso di auto ovvero l’inquinamento>> Sulla stessa linea anche il segretario generale del sindacato CONFSAL di Piacenza Gianluca Fortunati e il consigliere comunale di San Giorgio Matteo Scardino, che precedentemente si erano già espressi a favore di un potenziamento delle fermate ferroviarie locali unitamente a Maggi e Tagliaferri. “La chiusura del ponte – ribadiscono Fortunati e Scardino – rende oggi questa richiesta ancora più cogente e non più rinviabile. Le istituzioni locali e regionali sono chiamate quindi a dare risposte concrete in tempi brevi per evitare che una criticità viabilistica si trasformi in un problema sociale ed economico per l’intero territorio”.
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