
Biometano a Sarmato, accolto il ricorso al Tar del Comitato: ARPAE dovrà consegnare tutti gli atti.
Il Comitato “RinnoviAMO Sarmato” che si oppone da oltre un anno alla realizzazione di un impianto per la produzione di biometano nel centro abitato di Sarmato,esprime soddisfazione per l’esito di uno dei due ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).
È stata ottenuta una vittoria significativa – spiega a Radio Sound il Presidente del Comitato Bruno Fellegara – in sintesi, il TAR ha ordinato ad ARPAE di fornire tutta la documentazione allegata all’autorizzazione unica. Questo risultato dimostra l’importanza della trasparenza e del diritto di accesso agli atti, soprattutto quando si tratta di progetti che impattano direttamente sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Assai significative sono le iniziative assunte in questi mesi, in maniera democratica, da gran parte della popolazione di Sarmato e dal Comitato, al fine di conseguire dagli enti sovraordinati le valutazioni di idoneità e correttezza o meno delle decisioni operative e tecniche assunte a livello locale e regionale.
Gli atti vi servono per integrare il secondo ricorso per l’annullamento dell’autorizzazione?
Sì, sono quelli che si chiamano “motivi aggiunti”. Faremo un’analisi e poi le integrazioni. Ora ci preoccupa molto anche la richiesta di modifiche al progetto presentata al Comune dal proponente. Ci allarma perché sono cose che possono avere delle ripercussioni sull’impatto ambientale e questo ci preoccupa molto.
La nota stampa del comitato
La vicenda giudiziaria in esame trae origine dal diniego di ARPAE alla richiesta di ostensione di tutti gli atti relativi alla documentazione progettuale dell’impianto. L’agenzia regionale ha ripetutamente negato la completa ostensione dei fascicoli richiesti, invocando la tutela degli interessi della società costruttrice e limitando la possibilità di visionare i documenti necessari, ad esempio, al controllo delle risultanze in termini di emissioni.
Il TAR ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni del ricorrente, ordinando ad ARPAE di fornirgli l’intera documentazione richiesta entro trenta giorni dalla comunicazione/notificazione della sentenza e consentendo l’accesso integrale alla documentazione, salvo l’oscuramento dei dati sensibili; infine, ha condannato ARPAE al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente.
Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti per la trasparenza e il diritto dei cittadini a essere informati e coinvolti nelle decisioni che riguardano il loro territorio. La decisione del TAR sottolinea che la tutela della salute e dell’ambiente costituisce principio comunque prevalente rispetto ad un (non provato specifico) know how della società controinteressata.
Il comitato ringrazia il ricorrente, i legali, i cittadini che ci sostengono e tutti coloro che credono nella nostra battaglia per la trasparenza. Continueremo a vigilare sull’iter autorizzativo dell’impianto di biometano e a difendere i diritti della nostra comunità sia in ordine alla qualità della vita che alla legittima difesa del valore patrimoniale dei beni dei cittadini.
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