Una scheda digitale per monitorare i pazienti Covid-19, l’invenzione del piacentino Pasotti: “Governi esteri interessati, ma non l’Italia” – AUDIO

Una sorta di carta d’identità sanitaria, digitale, per monitorare i pazienti affetti da coronavirus costretti alla quarantena. E’ l’idea del progettista piacentino Italo Pasotti. Si tratta di una specie di microscheda che si può inserire in un braccialetto o in un orologio. Si chiama Niver Card.

“Una carta che può essere letta ovunque, anche all’estero. Si tratta di dati inseriti da medici e non frutto di autocertificazione. Il soccorritore, in caso di emergenza, può leggere la scheda attraverso il telefono cellulare, dotato di lettore di QR Code: la scheda si adegua alla lingua del device, quindi risulta efficace e leggibile anche all’estero”.

“In epoca di coronavirus la scheda può essere utile nel contesto del monitoraggio dei pazienti, in caso di mancato rispetto della quarantena. In caso di controllo, emerge immediatamente se la persona sta violando o meno le restrizioni. Sulla scheda è riportata la positività al coronavirus, informazione che il proprietario della tessera non può non conoscere”.

Inoltre il QR Code potrebbe impedire alle persone di uscire più volte durante il giorno: il lettore potrebbe impedire al titolare della carta, per esempio, di accedere due volte in giorno al supermercato”.

Non solo monitoraggio, però. La Niver Card può essere utile anche in caso di emergenza.

In altre parole si tratta di un fascicolo sanitario elettronico aggiornato in tempi rapidi. Poniamo il caso che una persona rimanga privo di coscienza per qualche motivo. L’operatore sanitario che interviene è in grado di capire rapidamente la situazione sanitaria della persona da soccorrere: eventuali patologie o allergie ai farmaci.

Pasotti sta cercando di far conoscere questa invenzione al Ministero della Sanità e ha scritto più volte lettere in cui espona i dettagli di questo strumento innovativo. “Purtroppo però non ho ricevuto alcuna risposta. Capisco che ci sono molti problemi in questo momento, però ci sono altri governi esteri che mi hanno contattato. Certo, speravo di essere utile all’Italia, prima di altre nazioni”.

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