Direttore Ausl Piacenza Baldino: “Quando sarà finita vanno fatti due monumenti, uno ai caduti dell’emergenza e uno agli operatori sanitari”. – AUDIO

Riaperture dal 26 aprile, Baldino: "Non siamo preoccupati, la situazione è migliore rispetto a un anno fa" - AUDIO

Il direttore Ausl Piacenza Baldino lancia questa idea: “Quando sarà finita vanno fatti due monumenti, uno ai caduti dell’emergenza e uno agli operatori sanitari”. Questo è uno dei temi toccati durante l’intervista a Radio Sound da Luca Baldino. Il Direttore Generale dell’Ausl si è soffermato su diversi aspetti di questo periodo così drammatico per il nostro territorio.

Come mai tanti casi positivi negli ultimi giorni?

E’ dovuto al fatto che Piacenza, fra le prime aziende italiane, ha incrementato il numero di tamponi. Sappiamo che questa è la cosa da fare per riuscire a identificare il maggior numero di casi positivi ancora in giro. Siamo passati da 300/400 tamponi al giorno a 1300”.

Numeri di contagiati che vi aspettavate in questo momento?

Si, l’importante è che poi riprendano a calare

Dove si trovano questi nuovi casi positivi?

Una parte è nelle CRA. Da un lato non è una buona notizia ovviamente perché si tratta degli utenti più esposti. Dall’altro lato in termini di diffusione del contagio è meno pericoloso perché chi si trova in queste strutture protette non può andare in giro e diffondere il contagio”.

La situazione nelle case di riposo è seria

E’ seria ma non drammatica. Nel senso che è attentamente monitorata dall’Azienda, dalla Regione e dai gestori stessi. I casi positivi vengono messi in isolamento. Inoltre da una settimana si tamponano tutti gli utenti delle case protette. In particolare per riuscire a identificare casi positivi asintomatici”.

Piacenza è la provincia con la più alta mortalità?

No. Se guardiamo l’incremento dei decessi è la quinta o sesta provincia in Italia. E’ vero che Piacenza è la città che più di tutte certifica i decessi come Covid, quindi diciamo che siamo molto precisi”.

Patrizia Barbieri, Sindaco di Piacenza, ha detto che per chiudere la fase 1 occorre che la sanità fornisca risposte precise e puntuali sulla corretta lettura dei dati. Inoltre servono informazioni su come si intenda effettuare uno screening della popolazione, perché va assolutamente scongiurare il rischio di un secondo lockdown che sarebbe una catastrofe sotto ogni punto di vista.

Noi nella fase due continueremo a dare analisi sempre più approfondite. Soprattutto su questo nuovo tema dei casi di positività. La lettura della situazione però non può andare ovviamente incontro al desiderio di chi vuole aprire o tenere chiuso. Noi cerchiamo di dare una lettura il più possibile oggettiva. E’ importante cercare di evitare una seconda fase di lockdown perché sarebbe difficilmente sopportabile dalla popolazione e da tutti”. 

C’è una protesta in atto per la chiusura di un servizio diagnosi e terapia riservato al personale sanitario affetto da Covid-19?

E’ un malinteso che abbiamo già chiarito con il personale. Nel senso che noi abbiamo aperto da qualche giorno un servizio specifico sul Castel San Giovanni dedicato a tutti. Questo servizio sarà trasformato in qualcosa di un po’ più strutturato. La cosa sarà migliorata”.

Gli operatori sanitari sono degli eroi

Stanno facendo un lavoro straordinario. Quando questa cosa sarà finita Piacenza dovrà prendere una piazza e fare due monumenti. Uno ai caduti dell’emergenza e l’alto agli eroi del servizio sanitario nazionale. Infatti hanno fatto di tutto e di più di quello che potevano fare”.

Direttore Ausl Piacenza Baldino: AUDIO intervista

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