Centinaia di striscioni sono apparsi in tutta Italia per celebrare il centosessantesimo anniversario dell’unità d’Italia firmati dal fulmine cerchiato.

“Questa frase – inizia la nota del movimento – vuole essere la nostra risposta a tutti coloro che scambiano la cittadinanza e l’italianità per un semplice pezzo di carta. Le nostre orecchie sono esauste e sanguinano ogni volta che torna alle luci della ribalta lo ius soli per tutti. Ma se da una parte la risposta facile si trova nello ius sanguinis, ovvero un privilegio di sangue, noi andiamo molto oltre affermando che la risposta al ‘chi è italiano?’ non si trova nel suolo e nemmeno nel sangue. Solo nel merito”.

“Non ci bastano – continua la nota – le parole ‘sangue’ e ‘suolo’ per descrivere l’essere italiani. Cosa significa? Che essere italiani è uno spirito, un’attitudine, uno stare al mondo, una missione. Più un dovere che un diritto. Vogliamo ricordare a tutti che l’Italia non ha solo 160 anni: è una civiltà che prima di essere unità politica ed economica è stata eroica, poetica, linguistica, culturale ed artistica. Un nome, Italia, che non è stato costruito a tavolino ma sorge dalla memoria ancestrale dei popoli italici, sognato dall’inchiostro dei poeti, ambito dai grandi condottieri, evocato nell’arte attraverso i secoli, anche e soprattutto quando l’Italia non c’era: quando era divisa, occupata, in ginocchio, nulla. Come oggi”.

“Vedere ciò che non c’è. – conclude il Blocco Studentesco – È questo il desiderio rivoluzionario che ci unisce da molto più di centosessant’anni e supera anche le contingenti divisioni geografiche. Italia è un’ambizione non una costituzione. Non è tanto una questione di ‘ius’, ovvero ciò che è lecito fare, ma un principio di ‘fas’, ovvero quel che è giusto fare. Siamo Italia da 160 anni, Italiani da sempre”.