
Ieri a San Nicolò la sinergia tra vari enti e associazioni ha dato vita a una grande Festa della mamma, che, con il patrocinio del Comune di Rottofreno, ha raccolto e toccato tanti temi legati alla maternità: dal gioco al lavoro, dalla sicurezza alla prevenzione al sostegno per le donne vittime di violenza. Tutto nel nome della solidarietà.
Tantissime le famiglie presenti in Piazza Annibale Barca, dove era innanzitutto presente “Il Mondo di Fantàsia”, che per tutto il pomeriggio ha intrattenuto i bambini con giochi in legno, truccabimbi, laboratorio di disegno e giochi con i colori; insieme, la “fondazione Ronald McDonald”, con appositi laboratori per bambini. E, sempre per i bambini, era presente la “Volley Academy Piacenza”, che con istruttori qualificati ha allestito un campo dove molti bimbi hanno potuto provare per la prima volta il gioco della pallavolo.
L’associazione “ReLife2020” ha invece messo a disposizione di nonni e genitori la professionalità delle sue volontarie per un corso di manovre salvavita nell’ambito pediatrico, con particolare attenzione ai rischi di soffocamento nel bambino e alla disostruzione delle vie aeree.
Diversi i banchetti informativi presenti dedicati all’attenzione dei più grandi:
- il Centro antiviolenza di Piacenza – Ass.ne La Città delle Donne O.d.v., attiva nel sostegno alle donne vittime di violenza anche con l’ausilio di laboratori professionali dedicati;
- l’Associazione Armonia, onlus che si dedica alla prevenzione, all’informazione e al sostegno relativi al tumore al seno;
- Sol.Id. – European Volunteers O.d.v., onlus internazionale operativa in Italia impegnata, tra le altre cose, a fornire cure mediche ai bambini che vivono in zone di conflitto.
- l’Unione Generale del Lavoro, presente con alcuni rappresentanti sindacali per illustrare tematiche relative al mondo del lavoro e dei diritti legati alla maternità.
Verso sera la conferenza “Mamme equilibriste”, dove si sono confrontate sui temi di famiglia e lavoro la lavoratrice e rappresentante sindacale UGL Rosa Spiezia e l’imprenditrice Anna Paola Cavanna, della Laminati Cavanna Spa, importante e innovativa realtà del territorio.
Musica, street food e beverage hanno allietato l’intera giornata, grazie alla disponibilità della macelleria Gaidolfi e dei ragazzi del BarBa.
Tutte le iniziative sono state offerte alla cittadinanza a titolo gratuito; e quanto raccolto con le donazioni dei presenti e con quelle degli sponsor – tra i quali la Laminati Cavanna, Raschiani, VAP, Maleficent, UGL e McDonald – sarà devoluto all’acquisto di un ecografo per il reparto pediatria dell’ospedale di Piacenza.
IL CONVEGNO
A margine della giornata dedicata alla festa della mamma organizzata dalla aps “Il ceppo ed il germoglio” nella giornata di domenica 11 maggio a S. Nicolò a Trebbia si è tenuto un momento di discussione ed approfondimento presso il centro culturale della frazione di Rottofreno.
Pino De Rosa in qualità di moderatore ha suscitato il dibattito tra Anna Paola Cavanna un’imprenditrice, quotidianamente a lavoro nella sua azienda (Laminati Cavanna) e mamma da una parte e Rosa Spiezia lavoratrice dipendente, delegata sindacale e mamma dall’altro.
Ad introdurre il confronto è stato il sindaco di Rottofreno, Paola Galvani, che oltre ad apprezzare l’iniziativa ha voluto evidenziare l’importanza del ruolo delle donne nelle istituzioni e nel mondo del lavoro. Ha anche accennato ai gravi fatti in tema di molestie che hanno coinvolto la ASL di Piacenza esprimendo la propria solidarietà alle lavoratrici coinvolte ma anche lo stupore per il silenzio assordante che ha fatto da sfondo alla vicenda e l’auspicio di un’attenzione maggiore da parte del mondo dell’informazione quando si rivelano particolari che nulla aggiungono alla gravità della vicenda ma alimentano una certa morbosità a danno proprie delle vittime.
Le due “mamme equilibriste” (dal titolo del convegno) hanno affrontato il tema del rapporto “famiglia e lavoro” convergendo su molteplici aspetti della problematica.
La Dr.sa Cavanna, imprenditrice attenta all’equilibrio tra i doveri lavorativi ed il benessere di chi lavora, madre di 3 figli, entusiasticamente protesa ai buoni risultati dell’azienda e per questo consapevolmente orientata al soddisfacimento delle esigenze dei collaboratori, ha raccontato della sua azienda a partire dall’intraprendenza paterna che l’ha costruita, passando dal momento in cui lei ne ha assunto la guida, dal periodo difficile della pandemia, dalle difficoltà della crisi energetica dovuta agli eventi bellici ed arrivando ad oggi.
“Sul lavoro ogni giorno rappresenta una sfida da cogliere insieme a tutta la squadra in un ambiente che sia il più possibile sereno e cordiale. Ho una rete data dalla famiglia e dagli amici che aiuta nella gestione della necessità familiari ed un obiettivo che è per me importante aver raggiunto. Non mi sento in colpa quando sono al lavoro rispetto alla mia famiglia e nemmeno rispetto al lavoro quando trascorro il mio tempo con la famiglia. Sono consapevole che far star bene le persone sul lavoro è fondamentale per avere buoni risultati. Il lavoro è lavoro ma è possibile rispettare le esigenze produttive e comprendere le necessità dei propri collaboratori, stando veramente bene insieme”.
Rosa Spiezia, madre di 2 figli, ha raccontato invece le difficoltà di una madre lavoratrice dipendente nel momento in cui diventa mamma e vede vacillare la possibilità di continuare a lavorare o, nella meno peggiore delle ipotesi, il ridimensionamento della sua professionalità al rientro. “Dobbiamo impegnarci, con l’attività sindacale, affinché nessun genitore debba sentirsi rispondere dal datore di lavoro che i figli non sono un problema dell’azienda.
C’è anche da aggiungere che se si decide di avere un figlio non si vuole nemmeno affidarne ad altri la cura ma si vuol essere genitore.” Spiezia ha portato esempi concreti di soluzioni condivise con l’azienda per cui lavora (Amazon) e nella quale è stata eletta delegata sindacale raffrontandoli anche con situazioni molto più complesse, alcune volte devastanti, con cui si confronta come dirigente sindacale al di fuori del contesto della sua azienda. “Ho scelto di essere sindacalista perché credo che bisogna avere il coraggio di far valere i diritti, confrontarsi con il datore di lavoro, portando le esigenze dei lavoratori e se necessario alzare la voce”.
Il dibattito ha toccato diversi temi legati al mondo del lavoro ed alle sue ricadute sulle famiglie dimostrando nel complesso che se questo confronto si svolge tra una lavoratrice che fa impresa in maniera responsabile, rispettosa ed attenta al contesto sociale ed una lavoratrice dipendente che esercita la funzione di dirigente sindacale con responsabilità le soluzioni si possono trovare al fine di migliorare almeno un pezzettino del mondo in cui viviamo.




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