Umberto Fava presenta il racconto lungo “Vive” a Piacenza il 7 maggio

Umberto Fava a Piacenza il 7 maggio
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Umberto Fava presenta il suo libro a Piacenza il 7 maggio. Torna alla Famiglia Piasinteina, dov’era già stato ospite, dal razdur Danilo Anelli, nella primavera del 2017 a ritirare l’Angil d’Or e ancor prima nel giugno 2014 a presentare il suo libro di racconti “Il Quadrifoglio di Medea – La mia tetralogia dal Po all’Acheronte” in un incontro straordinario e memorabile con Francesco Bussi che presentava il suo “Brahms dopo Brahms”.

Umberto Fava a Piacenza il 7 maggio

Fava torna ora in Famiglia con la sua nuova opera, il racconto lungo “Vive”, ossia “Tempo infinito del verbo vivere”, che verrà presentato nella sede di via X Giugno 3 martedì 7 maggio, ore 17,30. Al tavolo con l’autore saranno il razdur Danilo Anelli e l’attore e regista di lungo corso Pino Spiaggi.

“Vive” non è solo un volumetto di 176 pagine. E’ anche una specie di Our Town, di Piccola Città con molti abitanti, volti, mestieri, gesti, gente che ci parla, si ricorda, si racconta ognuno col proprio nome. “I nomi, i nomi – è il leitmotiv della narrazione – I nomi sono importanti, importante è l’orgoglio del proprio nome”.

Sono bambini e ragazze, giovani e anziani. Uomini di cultura e operai di fabbrica, poeti, pittori, attori, preti, presidenti, assessori, sindaci, gente di paese e di città, che ha lavorato nei campi o al giornale. Ciascuno con la propria identità e il proprio mestiere, con la sua storia e il suo nome.

La storia

E’ una folla che si muove dentro una storia che non dà respiro, in un succedersi di vicende e colpi di scena che corrono veloci come su un treno che non fa fermate e non ha stazioni né interruzioni né pause in capitoli o capitoletti dove riposarsi. E’ un viaggio, non è un libro di meditazioni devote o di riflessioni filosofiche o moralistiche. E non è neppure un romanzo. E’ una narrazione tirata più della corda di un violino, tesa allo spasimo, e che non dà respiro fino all’ultima parola.

“Avevo un debito da pagare per placare quelle ombre con uno sgorgo di ricordanze per salvarle dalla smemoratezza del tempo e della memoria”, scrive l’autore.

L’opera si presenta con la grafica di Alberto Ghiadoni, la copertina di Stefano Alselmi, il disegno di copertina di Eleonora Anselmi e la stampa di Litoquick del Montale.  

Informazioni

Al termine, aperitivo con prodotti tipici piacentini in collaborazione coi generosi e infaticabili Rüscadür.

La partecipazione è libera. 

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