“Iren ha diminuito la pressione dell’acqua obbligando alcuni condomini all’autoclave?” . A chiederlo pubblicamente è Luca Zandonella, consigliere comunale della Lega a Piacenza, che ha depositato un’interrogazione per mettere luce su una situazione che sta generando malumori e preoccupazioni tra amministratori di condominio e residenti di alcune tipologie di condomini.
Le segnalazioni
«Negli ultimi giorni – spiega Zandonella – sono stato contattato da alcuni professionisti e amministratori di condominio che mi hanno segnalato che Iren starebbe riducendo la pressione dell’acqua in alcune zone della città, al punto che nei piani alti non arriva più in maniera adeguata. Questo costringerebbe i condomini, e ci si riferisce a quelli fino a cinque piani di altezza che solitamente ne sono sprovvisti, a dover installare un’autoclave, con una spesa a carico dei residenti che può arrivare anche a diverse migliaia di euro. Tutto ciò senza chiare comunicazioni in merito nei confronti dei residenti coinvolti».
Una potenziale spesa sproporzionata
Zandonella sottolinea come questa potenziale spesa sia del tutto sproporzionata, soprattutto considerando il periodo economico complesso che molte famiglie stanno attraversando. «Parliamo – continua – di un servizio essenziale come l’acqua corrente, per cui i cittadini già pagano con regolarità la bolletta. Sarebbe assurdo che ora si debbano anche sobbarcare il costo di un impianto autoclave, solo per ricevere l’acqua in casa in modo adeguato».
Nell’interrogazione presentata, il consigliere della Lega chiede se l’amministrazione comunale sia a conoscenza di quanto denunciato, se queste decisioni di IREN corrispondano al vero e quanti condomini sarebbero coinvolti, e soprattutto cosa intenda fare per tutelare i cittadini. «È importante capire – aggiunge – su quale base sia stata eventualmente decisa una riduzione di pressione. In ogni caso, serve un intervento immediato per fare chiarezza e fermare un possibile aggravio economico per i residenti coinvolti».
Zandonella conclude sottolineando che un ente gestore di servizi pubblici deve sempre agire con la massima trasparenza ed evitando logiche che scaricano i costi sull’utenza. «Dalle informazioni ricevute, non siamo di fronte ad una riduzione di pressione temporanea – afferma – ma a una scelta intrapresa che, se confermata, rischia di obbligare alcuni condomini a dotarsi di autoclave per risolvere il problema, quando fino a poche settimane fa ne potevano fare senza. È doveroso che l’amministrazione faccia luce sulla vicenda e tuteli chi si sente impotente di fronte a questa situazione».
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