A Piacenza cresce l’economia della cultura, l’arte e la creatività valgono 431 milioni: il 4,1 per cento della ricchezza totale

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Il sistema produttivo culturale e creativo piacentino ha sviluppato, nel 2024, attività il cui valore è salito a 431 milioni di euro, ovvero il 4,1% della ricchezza complessivamente prodotta in provincia di Piacenza.

Il valore è risultato in lieve crescita (+0,5%) rispetto al 2023, con un contemporaneo aumento del 2,1% degli occupati, passati dai 7.093 a 7.242.

Sono questi gli elementi principali che emergono dalle analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, sui dati resi noti dalla Fondazione Symbola e Unioncamere con il rapporto “Io sono Cultura 2025”, che inquadrano l’importante incidenza della filiera creativa e culturale, anche a livello locale.

Analizzando nelle sue componenti il valore aggiunto realizzato nel 2024, si evidenzia che la componente cosiddetta “core”, composta da industrie creative e culturali (tra queste architettura e design), dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, dalle performing arts e arti visive, oltre che da attività come editoria e stampa, audiovisive, musicali o di comunicazione, sviluppa un totale di 231 milioni di euro (+0,4% rispetto al 2023), con 4.148 addetti (+1,8%).

Alla ricchezza prodotta dai settori che sono il cuore dell’economia della cultura, si deve aggiungere quella proveniente dalle attività embedded creatives, ossia dai professionisti creativi impiegati in settori non propriamente culturali come la moda, l’agroalimentare e l’automotive. Questo comparto produce il 46,2% del valore aggiunto generato dal settore culturale: 199 milioni di euro (+1,0% rispetto al 2023) con 3.094 occupati ( +2,6%).

Analizzando i settori “core” del sistema produttivo culturale e creativo piacentino, si incontrano al primo posto, in termini di valore aggiunto, le attività di creazione di videogames e software con 58 milioni di euro (+7,4% rispetto al 2023), 875 addetti (+2,5%) ed uno stock di 184 imprese (+6,4%).

La ricchezza prodotta da questo comparto, è eguagliata da quella dell’editoria e stampa, che però cede il 4,9% rispetto al 2023 e che registra una sostanziale tenuta sia nel numero degli occupati (1.202 e -0,2%), che in quello delle aziende (290 e -0,3%).

A seguire, le aziende del comparto architettura e design che, sebbene mostrino un numero complessivo di 454 unità in crescita del 6,1% rispetto al 2023, con 45 milioni di euro di valore aggiunto e 741 addetti, cedono rispettivamente il 6,3% e il 3,9%.

Al terzo posto della graduatoria si colloca il comparto performing arts e arti visive, con un valore aggiunto di 24 milioni di euro, in aumento del 4,3% e in crescita anche per numero di addetti (511 in totale e +4,5%) e per numero di imprese (157 e +0,6%).

In crescita anche il comparto della comunicazione, con 17 milioni di ricchezza prodotta (+6,3%), 342 addetti (+8,6%) e157 imprese (+1,9%).

Anche per il comparto delle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico i valori appaiono in crescita sia per valore aggiunto (16 milioni di euro e + 6,7%) che per gli occupati (343 unità e +10,6%), mentre risulta sostanzialmente stabile la situazione per il settore audiovisivo e musica, con 13 milioni di euro di ricchezza prodotta, 134 addetti e 79 imprese.

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