Iren, doppia protesta della CGIL: “Solidarietà alle lavoratrici ProService e sciopero il 10 dicembre”

I delegati sindacali della FP CGIL Iren collegano la vertenza delle lavoratrici della cooperativa ProService – colpite da tagli alle ore di pulizia nelle sedi piacentine del gruppo – alla più ampia mobilitazione nazionale dell’igiene ambientale, che culminerà nello sciopero del 10 dicembre per il rinnovo del CCNL.

LA NOTA DELLA CGIL

Secondo la CGIL, le due vicende rappresentano “due facce della stessa scelta aziendale”: una gestione orientata al contenimento del costo del lavoro, che produce ricadute pesanti sia sulle addette esternalizzate della pulizia sia sui lavoratori diretti, da anni in attesa di un contratto rinnovato.

La presa di posizione nasce dalle segnalazioni di diverse lavoratrici della cooperativa ProService, attiva nelle attività di pulizia presso strutture riconducibili al gruppo nella sede di Piacenza.

Secondo quanto riferito alle delegate e ai delegati interni, i significativi tagli alle ore di servizio avrebbero comportato una drastica riduzione delle retribuzioni, come già denunciato dalla FILCAMS CGIL in sede territoriale e regionale.

La scelta di taglio, sempre secondo le testimonianze raccolte, ricadrebbe non solo sul reddito delle dipendenti — tutte donne ed alcune in condizioni di grave fragilità — ma anche sulla qualità complessiva del servizio, con possibili ripercussioni su igiene e salubrità degli ambienti.

“Assoluta vicinanza e piena solidarietà”

I delegati iscritti della FP CGIL in Iren esprimono “assoluta vicinanza e piena solidarietà” alle lavoratrici coinvolte, sottolineando come “la riduzione delle ore e conseguentemente degli stipendi rappresenti un colpo pesante per chi già opera in condizioni spesso difficili e con retribuzioni insufficienti a sostenere il crescente costo della vita”.

A intervenire sulla vicenda è anche Antonio De Leo, funzionario della FP CGIL, che allarga lo sguardo alla condizione dei lavoratori diretti di Iren: “Anche il personale dipendente dell’azienda – afferma – si trova da tempo in una situazione di incertezza, con un contratto che non viene rinnovato per precisa volontà delle parti datoriali su indirizzo dei maggiori player nazionali, quale è IREN. Le disparità fra lavoratori di vecchia data e neoassunti riguardano indennità, pause, reperibilità, organizzazione del lavoro. Tutti temi al centro dello sciopero del 10 dicembre”.

Per De Leo, il filo rosso che unisce le difficoltà dei lavoratori Iren a quelle delle addette ProService va ricercato nelle scelte strategiche dell’Azienda Multiservizi: “Parliamo di un gruppo con bilanci solidi che continua a spingere sulla massimizzazione dei profitti anche a scapito del lavoro, sia esso diretto o esternalizzato. Eppure, per migliorare le condizioni di chi lavora basterebbero investimenti minimi rispetto al fatturato”.

La CGIL, ai livelli territoriali e regionali, continuerà a monitorare la situazione e a sostenere le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, chiedendo un confronto trasparente sulle condizioni contrattuali e sulla qualità dei servizi erogati.

SCIOPERO, CGIL: “DICIAMO LA VERITA'”

Leggiamo sulla stampa locale che l’azienda denuncia “possibili riduzioni o sospensioni di acqua, luce e gas”, a causa del legittimo sciopero indetto il 12 dicembre.

Questo tipo di allarmismo non ha fondamenta, in quanto, proprio come poi riportato anche dall’articolo, seppur in maniera sommaria, i servizi essenziali vengono sempre garantiti durante gli scioperi.

Pertanto, come da accordi applicativi della Legge 146/90, da modifiche delle Legge 83/2000 e successive delibere, non mancherà di garantire il servizio qualora ve ne sia il bisogno, con squadre di lavoratori reperibili ad esempio.

Quindi diffidiamo Iren dal riportare falsità o mezze verità per screditare uno sciopero che ribadiamo essere più che legittimo.

Facciamo però chiarezza su qualche altro aspetto.

Capita ormai spesso che molti suoi dipendenti non riescano ad effettuare le attività in

campo perché il parco mezzi è deficitario, sempre in manutenzione e senza riserve.

Aggiungiamo come la carenza di organico sia all’ordine del giorno e non vi sia ricambio generazionale, con conseguente perdita di competenze, che, forse è il caso di ricordarlo, sono rare per questi particolari settori.

Non mancano nemmeno le riduzioni al budget, sia per formazione specialistica che per i normali approvvigionamenti di materiali, con ovvi ritardi o riprogrammazioni di lavori. Quindi NO, non sarà lo sciopero di venerdì a causare disservizi, ma lo sono molto di più le scelte che tutto l’anno l’azienda sceglie di mettere in atto, a causare disagi a chi i servizi li deve veder garantiti di diritto.

La FILCTEM CGIL difenderà sempre il diritto di sciopero dei lavoratori, e denuncerà ogni tentativo di scaricare su questi ultimi responsabilità altrui.

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