Peste suina, da inizio anno abbattuti 328 capi: “Deroghe alle regole di caccia per facilitare l’attività dei bioregolatori”

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Densa di argomenti di rilievo la seduta della Cabina di regia per la gestione congiunta dell’emergenza PSA, la cui odierna riunione – svoltasi a porte chiuse – è stata caratterizzata anche dalla presenza del Commissario Straordinario per la Peste Suina Giovanni Filippini e degli assessori regionali Alessio Mammi (Agricoltura, Caccia e Pesca) e Massimo Fabi (Politiche per la Salute), quest’ultimo collegato in via telematica.

Ad introdurre la giornata – sottolineando la valenza dell’incontro di aggiornamento e di confronto – è stata la presidente della Provincia di Piacenza Monica Patelli, affiancata dal consigliere delegato a Emergenza Peste Suina, Polizia provinciale, caccia e pesca Federico Bonini.

La diffusione della PSA

Proprio il Commissario Straordinario Filippini ha illustrato il buon esito dell’Audit svolto nei giorni scorsi dalla Commissione Europea, che ha valutato positivamente le strategie adottate sul territorio e i loro effetti. Filippini ha poi delineato lo stato della diffusione della PSA e le caratteristiche delle azioni di prevenzione e di contrasto in corso e a venire, illustrando punti di forza e aree di miglioramento (ad esempio nelle attività di sorveglianza con le unità cinofile per la ricerca di carcasse di cinghiali, potenziando anche il coinvolgimento dei cacciatori) dei diversi territori.

Sono stati poi dettagliati dal comandante della Polizia locale della Provincia di Piacenza Matteo Re (con lui anche il dirigente della Polizia dell’ente di Corso Garibaldi, Davide Marenghi) gli esiti degli ininterrotti sforzi compiuti dalla Provincia, anche alla luce delle recenti Ordinanze n. 3-4/2025.

L’attività di controllo

In merito allo stato di attuazione dei Piani di controllo, che ha costantemente coinvolto gli ATC del territorio, sono stati resi noti i principali dati relativi al periodo dall’inizio dell’anno al 21 settembre scorso nel territorio piacentino: svolti 1245 interventi, impegnati 2848 bioregolatori volontari e abbattuti 328 capi (comprensivi delle attività di depopolamento effettuate nel territorio del Parco). Utilizzati anche 5 mandrioli metallici, 3 Pig Brig Trap Systems e 10 dispositivi di cattura a rete.

L’assessore Fabi ha rimarcato l’esigenza del lavoro di squadra (Regione, GOT, ATC con i cacciatori, Province, Ausl, enti tecnici) per vincere la battaglia contro la PSA attraverso monitoraggio costante e tempestività degli interventi. Sono poi intervenuti anche Giuseppe Diegoli (Responsabile Settore Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica Regione Emilia-Romagna) e Marco Maserati (Direttore dipartimento di Sanità pubblica e direttore Sanità animale, Ausl Piacenza), concordi sull’opportunità di implementare l’attività di ricerca di materiale infetto.

Deroghe per facilitare i bioregolatori

Il consigliere Bonini ha ringraziato la Polizia Provinciale e tutti gli stakeholder presenti, ha sottolineato con favore l’apporto degli ATC e la sinergia con i bioregolatori e ha suggerito di valutare deroghe per consentire l’attività dei cacciatori in zone con restrizione differente da quella di residenza.

Numerosi gli interventi dei componenti della Cabina che hanno preso la parola per esprimere i rispettivi punti di vista su diverse tematiche: dal concorso tra più forze per il contrasto della PSA all’esigenza di una convenzione ad hoc con gli ATC per la ricerca attiva di carcasse, dall’esigenza di aumentare complessivamente le risorse per chi svolge il lavoro di monitoraggio alle possibili deroghe per favorire le squadre di bioregolatori, dagli incentivi utili per sostenere il prezioso patrimonio costituito dai volontari formati come bioregolatori fino all’opportunità di un sistema risarcitorio per le aziende agricole, zootecniche e suinicole esposte a ingenti rischi di danni diretti e indiretti.

Ottimismo della regione

A tutte le sollecitazioni hanno complessivamente dato risposta Filippini, che si è detto ottimista rispetto alla questione economica legata agli incentivi richiesti da più parti e ha messo l’accento sulla motivazione che deve accompagnare la ridefinizione di alcuni aspetti organizzativi, e Diegoli che ha rimarcato gli aspetti positivi dei risultati colti finora.

A tirare le somme è stato l’assessore Mammi, che ha da un lato evidenziato il tanto lavoro ancora da fare alla luce dell’alto prezzo già pagato da produttori di salumi e aziende suinicole, realtà da tutelare, e ha dall’altro rimarcato l’affiatamento della squadra – dal locale al nazionale – da tempo e sempre più efficacemente all’opera sulle strategie delineate dal Commissario PSA: “Metteremo tutte le risorse che serviranno contro la PSA, anche per le ulteriori sfide legate al monitoraggio che potranno alleggerire – in sede europea – le attuali restrizioni”. Mammi ha anche invitato gli ATC a rispettare le scadenze delle nomine onde evitare i commissariamenti resisi necessari in altre province.

Confagricoltura: “Situazione in miglioramento, ma male la ricerca attiva”

I rappresentanti di Confagricoltura evidenziano: “A fronte di un quadro complessivo in miglioramento, frutto del lavoro corale di tutti gli attori coinvolti e dei grandi sforzi in materia di biosicurezza da parte degli allevatori, riteniamo grave che il Commissario abbia dovuto fotografare che proprio il nostro territorio è meno performante rispetto alle province confinanti su un aspetto specifico, ma dirimente. La strategia commissariale e la Commissione europea hanno rilevato come l’impiego sistematico dei cani molecolari nella ricerca attiva sia strategico, nel contempo a Piacenza il Commissario stesso ha sottolineato che i binomi (cane e conduttore), paradossalmente, ci sono, ma mancano i soggetti che li accompagnino sul territorio. Non si tratta di cercare colpe, ma di correggere subito il modello operativo modificando questa impostazione lacunosa”.

La ricerca attiva delle carcasse è indicata come leva fondamentale per ridurre la pressione epidemiologica e per ottenere, da parte della Commissione europea, un riconoscimento del passaggio a zone di minore rischio.

“Abbiamo visto – proseguono Gorra, Milani e Parmigiani – che laddove questa attività è stata condotta in modo sistematico, la PSA ha registrato arretramenti concreti e la Commissione lo ha certificato. Per questo siamo perfettamente d’accordo con le sollecitazioni del Commissario: Piacenza deve essere più reattiva. Tanto più che l’assessore Mammi ha ribadito che le risorse non mancano e non mancheranno. Riteniamo grave che gli esperti intervenuti questa mattina abbiano individuato nella carenza di coordinamento e organizzazione il vero punto critico. Gli allevatori fanno e continueranno a fare la loro parte, ma ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

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