«Al posto di fare polemica, basta leggere: la proposta di legge non vieta l’insegnamento di tematiche LGBTQ», commenta la senatrice della Lega Elena Murelli, capogruppo in commissione Sanità e affari sociali, in risposta alle parole del pedagogista Daniele Novara.
«La Lega vuole tutelare i minori, evitare l’insegnamento di teorie gender estremiste e permettere alle famiglie di essere coinvolte nella formazione dei figli», ha proseguito la senatrice. «Il provvedimento mira a valorizzare il consenso informato dei genitori o degli stessi ragazzi, se maggiorenni, riguardo i testi utilizzati e il programma didattico; nonché a garantire che i cosiddetti “esperti esterni” chiamati dalle scuole siano scelti sulla base di valutazioni chiare e ben regolamentate». Così che «attivisti di estrema sinistra senza competenze non indottrinino i nostri ragazzi».
«Il ministero dell’Istruzione e del Merito prevede già l’educazione affettiva e sessuale, fatta in modo consono all’età e alla maturità degli studenti», ha aggiunto Murelli. «La nostra proposta intende escludere dalla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado attività didattiche che esorbitano da quanto previsto dalle indicazioni nazionali del ministero dell’Istruzione e del Merito, che già includono contenuti su relazioni, empatia e rispetto».
«Come capogruppo in commissione Sanità», ha concluso la senatrice «sostengo che l’educazione sessuale sia necessaria in quanto ai ragazzi devono essere spiegate le malattie sessualmente trasmissibili e l’evoluzione, in tutte le sue fasi, dell’apparato riproduttivo – specialmente quello femminile, partendo da fertilità, gravidanza e menopausa, in relazione all’evoluzione della vita».
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