Biometano a Sarmato e conferenza dei servizi, il comitato: “Nulla di nuovo e nessun passo avanti”

Biometano a Sarmato, accolto il ricorso al Tar: ARPAE dovrà consegnare tutti gli atti al Comitato di cittadini - AUDIO

Nella giornata di ieri abbiamo appreso del diniego che la Conferenza di Servizi ha espresso sulla P.A.S. per modifiche, dichiarate “non sostanziali”, al progetto del nuovo impianto di biometano, destinato (ahinoi) a realizzarsi (forse) a ridosso dell’abitato sarmatese. Se da un lato non possiamo che compiacerci dell’inaspettato e ritrovato spirito critico che gli enti coinvolti hanno sinergicamente espresso comunicando il loro parere contrario, non possiamo non rilevare il perverso meccanismo alla base delle procedure in corso che, come nel gioco dell’oca, vede i contendenti ricominciare da dove avevano lasciato”. Inizia così la nota del comitato RinnoviAMO SARMATO.

LA NOTA DEL COMITATO RinnoviAMO SARMATO

In attesa di poter assumere (ammesso che vengano divulgate) le notizie sui contenuti della Conferenza di Servizi, non possiamo che rilevare quanto, nei fatti, tutto venga riportato indietro nel tempo a partire dalla validità dell’autorizzazione rilasciata lo scorso 28 novembre.

Non è accaduto nulla di nuovo

E non possiamo esimerci quindi di richiamare alla nostra memoria il romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la famosa frase del nipote Tancredi: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Nei fatti, questa tempesta mediatica dipinta come operazione nella quale sono stati abbiamo spesi “tre mesi di lavoro, assieme a consulenti e legali” (pagati dai cittadini sarmatesi aggiungiamo noi), non ha prodotto alcun risultato se non la conferma della validità dell’AUA rilasciata con il colpevole ed irresponsabile parere dell’amministrazione comunale. Si riparte da lì; non è accaduto nulla di nuovo né di migliorativo rispetto alla situazione di Novembre scorso!

La nostra mente, infatti, non può che correre al 7 novembre scorso, allorquando l’amministrazione comunale, smentendo se stessa per avere assunto il giorno prima una delibera di giunta che impegnava il responsabile delegato ad esprimere parere contrario in sede di CdS, espresse inspiegabilmente (e scelleratamente aggiungiamo noi) parere favorevole.

Tale circostanza ebbe ancora di più effetti nefasti in quanto impedì la legittimazione di un ricorso al TAR e vide respinta seduta stante la richiesta di annullamento in autotutela del comune (in relazione a quest’ultimo punto siamo ancora in attesa di conoscere quanto promesso dal sindaco su un ipotetico ricorso).

I cattivi odori nell’aria

Allo stesso modo abbiamo motivo di ritenere che i terribili rilasci olfattivi del già impattante impianto di compostaggio di Maserati Energia s.r.l., che stanno interessando da tempo immemore tre comunità (Sarmato, Castel San Giovanni e Borgonovo Val Tidone) e che, notizia giunta mentre scriviamo, stanno interessando anche stamattina la parte Sud-Est del paese, potrebbero essere declinati come trascurabili e compatibili con le emissioni odorigene rilasciate dal nuovo impianto (è bene ricordare che il proponente stesso dichiara: “I valori riscontrati nello studio di ricaduta, sono tali da poter affermare che l’impatto odorigeno sia da considerarsi basso, ma non totalmente trascurabile”). Tradotto: la comunità sarmatese si metta il cuore in pace; il peggio deve ancora arrivare …

Sempre nel testo dell’articolo citato non possiamo neppure non ravvisare alcune singolarità; probabilmente il nostro primo cittadino sta accusando alcune amnesie quando afferma (sfacciatamente) che “Abbiamo condiviso tutta la documentazione col comitato RinnoviAmo Sarmato che però non ha prodotto memorie né osservazioni in conferenza dei servizi.” 

I documenti

Per dovere di verità non possiamo non rilevare che la documentazione ci è stata concessa non di certo spontaneamente, ma subordinata ad una nostra richiesta di accesso agli atti dello scorso Luglio allorché scoprimmo una determina di nomina del Responsabile Unico del Procedimento, mai divulgata sul sito istituzionale (e qui probabilmente aleggiava il fantasma della sentenza TAR nei confronti di Arpae costretta a fornire tutta la documentazione ed a pagare le spese – quest’ultime purtroppo, trattandosi di un ente regionale, a carico delle collettività). Sempre per dovere di verità nel testo per l’accesso agli atti è stato altresì richiesto, come Comitato, ai sensi dell’art. 9 legge 241/1990, di intervenire nel procedimento amministrativo P.A.S. in sede di Conferenza di Servizi.

Evidentemente il nostro attento sindaco o ha dimenticato di convocarci o ha preferito soprassedere, impedendoci nei fatti di partecipare alle sedute. Tale circostanza non ci ha consentito, quindi, di conoscere la data di convocazione della CdS (che non è mai stata divulgata ufficialmente) e, conseguentemente, il deposito delle osservazioni. Evidentemente a dispetto di quanto esternamente dichiarato, la nostra presenza non è gradita. Non possiamo far altro che prenderne atto.

Compensazioni

Abbiamo inoltre il (fondato) timore che, così come formulato con l’accordo territoriale per una manciata di euro per l’ampliamento del Polo Logistico di Castel San Giovanni (che, per coloro che non hanno ancora compreso, arriverà a ridosso del nostro confine comunale) e per il quale gli unici veri beneficiari saranno i Comuni di Borgonovo e Castel San Giovanni (poiché con la nuova tangenziale TUTTO il traffico interessante i comuni citati graverà esclusivamente sulla via Emilia interessando il solo nostro Comune), che le promesse compensazioni della società proponente consistenti in una (evidentemente) allettante pioggia di euro, mai ufficialmente comunicate alla cittadinanza, possano essere sostanziate come prevalenti rispetto ai permanenti disagi della popolazione o alle legittime richieste di dignità e decoro della vita cittadina.

Rimaniamo infine in attesa della promessa assemblea pubblica, proclamata come prossima nello scorso mese di agosto (2024 precisiamo), nel corso della quale il nostro primo cittadino si impegnò a far intervenire maestranze e società per rappresentare e spiegare alla collettività il perché un impianto, solo all’apparenza così impattante, sia stato autorizzato con il parere favorevole di tutti gli enti, comune compreso.

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