Affitti brevi, Confedilizia: “Confcommercio si schiera contro i proprietari di casa e la rinascita dei borghi spopolati”

Confedilizia: "500 giorni di blocco sfratti, c'era una volta il diritto di proprietà"

L’Associazione Proprietari Casa-Confedilizia di Piacenza prende atto delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della locale Confcommercio Chiappa il quale, nel commentare il varo della riforma fiscale, ha preso apertamente posizione contro l’opinione di Confedilizia in riferimento alle misure che interessano gli affitti brevi.

LA NOTA DI CONFEDILIZIA

Chiappa critica l’esecutivo per non essere andato fino in fondo sulla penalizzazione fiscale delle locazioni brevi e si dichiara deluso per il mancato inasprimento della tassazione delle stesse richiesto proprio da Confcommercio.

Il presidente di Confcommercio tra l’altro considera gli affitti brevi solo nell’ambito turistico, mettendoli apertamente ed espressamente in antitesi con la ricettività alberghiera, facendo di tutta l’erba un fascio e tralasciando il fatto che le locazioni brevi vengono stipulate anche per motivi di lavoro o con soggetti che devono accudire delle persone malate lontano dalla propria residenza.

“Una contraddizione”

Appare inoltre comunque evidente nelle sue affermazioni una enorme contraddizione. Egli infatti si contraddice da solo quando prima manifesta la propria delusione per le mancate penalizzazioni degli affitti brevi turistici e poi afferma che non si può fare cassa sul turismo perché non si ottiene alcun beneficio. 

Il fatto poi che gli appartamenti dei privati sono da considerarsi una risorsa anche dal punto di vista turistico, affiancandosi appunto alla ricettività alberghiera – e Piacenza non si contraddistingue certo per l’elevato numero di alberghi –, è proprio uno dei motivi per cui le locazioni brevi non dovrebbero subire penalizzazioni.

“Penalizzare gli affitti brevi è dannoso”

Inoltre, il penalizzare gli affitti brevi anche solo per gli immobili successivi al primo è già comunque di per sé stesso dannoso in quanto – oltre a essere inappropriato sul piano giuridico-tributario – non aiuta di certo il rilancio dei piccoli borghi spopolati e delle aree interne, affossandone le speranze di rinascita.

Chiappa pertanto fa esclusivamente l’interesse dei propri rappresentati, in particolare la categoria alberghiera, non curandosi delle reali necessità della società odierna. Non dimentichiamo che gli affitti brevi oltre a rappresentare un piccolo reddito integrativo per i cittadini per contrastare la crisi economica in atto rendono – come abbiamo detto – anche un servizio dal punto di vista sociale. Non tutti infatti possono permettersi di sostenere la spesa di un albergo per alcuni giorni quando si ha la necessità di spostarsi per brevi periodi o per lavoro o per stare vicino a persone ricoverate nelle strutture del nostro territorio.

La via corretta da seguire se si vuole favorire la locazione ordinaria, cosa che comunque come abbiamo potuto vedere non è l’obiettivo del Chiappa, come abbiamo sempre detto non è quella di penalizzare gli affitti brevi ma al contrario quella di agevolare fiscalmente il più possibile le stesse locazioni ordinarie, soprattutto quelle a canone concordato, dando anche ai proprietari maggiori garanzie sul rilascio degli immobili.

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