Non tarda ad arrivare la reazione di Sara Soresi, consigliere di Fratelli d’Italia, dopo le offese ricevute durante la manifestazione per la Palestina di venerdì scorso. “C’è la solita provocatrice, quella fascista che tutte le volte rompe i coglioni su tutte le cose per prendere i voti che sta cercando di togliere la bandiera della Palestina dal Comune. Se uno vuole togliere oggi, di fronte a questa manifestazione, la bandiera della Palestina c’è un solo motivo: è un fascista e gli piace ammazzare i bambini”. Queste le parole che Carlo Pallavicini, attivista del sindacato Si Cobas e del collettivo ControTendenza, aveva rivolto a Soresi.
La lettera al ministero e agli enti scolastici
Oltre ad annunciare querela nei confronti dell’attivista, Soresi ha denunciato quanto accaduto a: Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Ufficio Scolastico Provinciale di Piacenza e al dirigente Scolastico Istituto “Casali” di Piacenza.
Già perché Carlo Pallavicini è docente all’istituto Casali di Piacenza e proprio su questo verte la segnalazione di Soresi: “Segnalo quanto accaduto poiché ritengo che simili condotte non siano compatibili con i principi di correttezza, equilibrio e rispetto che devono caratterizzare il comportamento dei pubblici dipendenti ed in particolare del personale docente, che per ruolo è chiamato a rappresentare nella comunità valori di rispetto, educazione ed imparzialità, anche al di fuori dell’ambito scolastico. Un docente, in quanto figura pubblica con una funzione educativa, è tenuto a mantenere sempre un linguaggio ed un comportamento decorosi, a maggior ragione quando, avendo incarico, evitando espressioni o atteggiamenti che possano ledere l’immagine dell’amministrazione di appartenenza o minare il rispetto dovuto alle istituzioni democratiche”.
Le offese
“Nel corso dell’evento, il Sig. Pallavicini ha pubblicamente rivolto nei miei confronti espressioni gravemente offensive, incitando la piazza a cori ingiuriosi e definendomi “fascista” e persona “a cui piace che i bambini vengano ammazzati” ed altre espressioni di analogo contenuto”.
A tal proposito, Soresi chiude la segnalazione con queste parole: “Confido pertanto che la presente segnalazione venga presa in esame e che siano valutati gli opportuni accertamenti in merito”.
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