Una lettera importante è partita questa mattina dalle sedi dei sindacati dei pensionati di Piacenza. Destinatari: i vertici delle Asp, dei centri residenziali per anziani (CRA) e dei centri sociosanitari che ospitano anziani e disabili (RSA).
I sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che sul territorio contano circa 29.000 iscritti, hanno inviato chiesto un incontro alle strutture residenziali sociosanitarie della provincia. Oggetto: una richiesta di incontro “in relazione all’intensificarsi del numero di positivi e malati per Covid 19 in provincia di Piacenza”.
La missiva è a firma dei segretari Luigino Baldini, Aldo Baldini e Pasquale Negro. Arriva dopo una serie di confronti interni alla categoria, con l’obiettivo, nei limiti delle informazioni in possesso dei sindacati, di scattare una fotografia della situazione nelle strutture che ospitano utenti fragili, autosufficienti o meno.
“Preoccupati per la seconda ondata”
“Siamo fortemente preoccupati per la seconda ondata. Stiamo facendo tutto quello che è in nostro potere per impedire che la storia a Piacenza si ripeta. L’incontro urgente che chiediamo, ha l’obiettivo di supportare strutture e ospiti; un incontro per esaminare insieme le difficoltà che gli Enti stanno attraversando e per portare sul tavolo richieste e soluzioni che le organizzazioni sindacali dei pensionati potranno proporre ai Comuni, all’Ausl di Piacenza e ai distretti socio-sanitari”.
“Una conseguenza dell’aumento dei contagi è che il virus allunghi i suoi effetti nelle strutture residenziali per anziani e disabili; le stesse che nella nostra Regione hanno dovuto contare poco meno di 1.500 morti. Una serie di criticità sono emerse nei mesi scorsi. La verifica e l’implementazione della formazione sanitaria e degli organici; l’insufficienza presenza del personale prettamente sanitario nelle strutture; le difficoltà logistiche in caso di isolamenti e la scarsa dotazione di strumenti adatti a garantire la relazione ospiti-famigliari. Queste sono questioni già rese pubbliche dai sindacati pensionati. La tutela della dignità della vita degli ospiti anziani nelle strutture, anche in situazioni anomale di emergenza, è una linea di confine che non possiamo permettere che venga superata”.
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