Un dono per gli operatori del 118, un defibrillatore da 17 mila euro all’esterno della centrale operativa

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Un altro importante dono per l’Azienda Usl di Piacenza: un massaggiatore cardiaco esterno a servizio degli operatori del 118. Questo dispositivo si aggiunge ai tre già disponibili per i professionisti della Valdarda sui mezzi in partenza da Roveleto, Fiorenzuola e Bobbio.

Il massaggiatore cardiaco esterno consente di proseguire con le compressioni toraciche durante il trasporto dei pazienti in ambulanza, un momento cruciale in cui gli operatori continuano a prestare assistenza al paziente. Lo strumento, dal valore di circa 17mila euro ciascuno, è stato donato da benefattori che hanno scelto di rimanere anonimi, in sinergia con Progetto Vita, un’associazione molto attiva sul territorio di Piacenza. Quest’ultima ha come obiettivo la riduzione della mortalità da arresto cardiaco, promuovendo la diffusione di defibrillatori semiautomatici e operando in stretta collaborazione con il 118.

Desiderosi di supportare l’attività dei professionisti di Emergenza e urgenza, i donatori hanno manifestato la loro volontà a Matteo Sonzini, operatore 118, che si è subito attivato per trasformare questo desiderio in un concreto supporto per la comunità, fornendo uno strumento in grado di eseguire un corretto massaggio cardiaco senza interruzioni.

Alla formalizzazione della donazione, oltre a Matteo Sonzini e alla dottoressa Daniela Aschieri, direttore dipartimento Medicine specialistiche, direttore Cardiologia e Utic in rappresentanza di Progetto Vita, erano presenti: il direttore generale Paola Bardasi, che ha voluto ringraziare l’associazione per l’attenzione al sistema 118 locale, affiancata da Enrica Rossi, direttore dell’Emergenza Territoriale 118, Stefano Nani, dirigente delle Professioni sanitarie – Area emergenza territoriale 118 Pronto soccorso e Cau, e Alessandro Gandolfi, coordinatore dell’Emergenza territoriale 118 dell’Ausl di Piacenza.

“Al mio arrivo a Piacenza – ha commentato il direttore generale Paola Bardasi – ho sentito subito forte quel sentimento di coinvolgimento che questa città porta con sé per il suo, il nostro ospedale. Se le persone sentono i servizi sanitari come qualcosa di proprio, se ne prendono cura e li utilizzano con maggior rispetto e attenzione”.

“Per questo, le donazioni ci riempiono di orgoglio e ci fanno sentire la vicinanza dei cittadini. Come Azienda mettiamo la sicurezza e la salute dei cittadini sono al centro del nostro operato e con il continuo potenziamento delle risorse e l’implementazione di strumenti innovativi come questo, possiamo rendere il nostro sistema di emergenza sempre più efficace e pronto a rispondere alle necessità della comunità”.

“Il massaggiatore cardiaco esterno rappresenta un supporto fondamentale per i nostri operatori sanitari, garantendo compressioni toraciche costanti ed efficaci anche durante il trasporto in ambulanza. Questo permette agli operatori di concentrarsi su altre manovre salvavita, come l’assistenza respiratoria, assicurando un intervento ancora più tempestivo ed efficace, soprattutto nei casi di trasporti lunghi”.

“I massaggiatori cardiaci esterni – ha sottolineato Enrica Rossi – rendono l’intervento degli operatori ancora più tempestivo, efficace e qualitativamente ideale soprattutto in caso di arresti cardiaci da asistolia o blocchi o nei trasporti lunghi. Questi dispositivi, posizionati sul torace del paziente colpito da arresto cardiaco, eseguono una serie di compressioni toraciche esterne con una cadenza regolare e una profondità bilanciata sulla persona e per essere performanti secondo gli standard di qualità”.

“Uno strumento importante – ha commentato Daniela Aschieri – che entra in azione quando il defibrillatore ha già fatto il suo intervento o non serve perché l’arresto cardiaco non nasce da una fibrillazione ventricolare, ma da una asistolia e affianca gli operatori nella pratica di stimolazione”.

“Grazie alla generosità dei benefattori e di Progetto Vita – ha quindi concluso Stefano Nani ringraziando anche Matteo Sonzini – arriviamo a quattro massaggiatori cardiaci esterni operativi sul territorio. Si tratta di uno strumento di supporto fondamentale per gli operatori sanitari, che consente loro di intervenire anche su altre funzioni vitali, come la respirazione, mentre il massaggiatore cardiaco continua a stimolare il ritmo cardiaco. Inoltre, il dispositivo permette di proseguire con le compressioni anche durante il trasporto del paziente in ambulanza, quando gli operatori sono impegnati a prestare assistenza, ma devono rimanere allacciati in sicurezza”.

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