
Nel mese di maggio, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza ha intensificato le attività di polizia finalizzate al rintraccio di cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale riuscendo ad eseguire il rimpatrio di ben quattro clandestini nei Paesi di origine, tra i quali Albania, Marocco e Tunisia.
“Tale risultato è stato conseguito mediante l’efficace coordinamento delle attività di competenza di tutti gli uffici che ha consentito non solo di individuare soggetti presenti sul territorio piacentino in assenza di qualsivoglia titolo di soggiorno, ma anche di controllare e contrastare l’eventuale inosservanza delle misure alternative al rimpatrio forzoso”, scrive la questura.
Gli interventi
Un intervento di questo tipo si è reso necessario nei confronti di un cittadino del Marocco di 25 anni, con precedenti di polizia, già destinatario di un provvedimento di espulsione e inottemperante al provvedimento dell’ordine del Questore di lasciare il Territorio Nazionale entro i 7 giorni. Rintracciato sul territorio dalle Volanti, è stato messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione che, dopo aver ottenuto la convalida del provvedimento di accompagnamento alla frontiera, ha compiutamente eseguito il rimpatrio nel Paese di origine.
Analogamente, grazie alla preventiva attività di identificazione e di verifica della sussistenza delle condizioni di espulsione nei confronti di cittadini stranieri detenuti alle Novate, è stato possibile eseguire il rimpatrio di un cittadino tunisino, condannato ad anni 2 e mesi 4 per reati in materia di sostanze stupefacenti.
Inoltre un cittadino albanese, condannato ad anni 4 mesi 8 per furto in abitazione e stupefacenti, è stato accompagnato alla frontiera in esecuzione al provvedimento di espulsione disposto dall’autorità giudiziaria come misura alternativa alla detenzione.
Altri provvedimenti
L’impegno dell’Ufficio Immigrazione ha consentito, altresì, di intervenire con efficacia nei confronti di cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale pur in assenza delle condizioni necessarie al rimpatrio.
Nel periodo di riferimento, infatti, sono stati emessi 30 provvedimenti di espulsione, a carico di cittadini stranieri con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, in materia di sostanze stupefacenti, e violenza sessuale e nello specifico sono stati eseguiti sette accompagnamenti ai centri di permanenza di Milano, Gorizia, Bari e Torino per completare le procedure di identificazione richieste per il successivo rimpatrio nei Paesi di origine.
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