Salami, culatelli, salsicce e coppe: oltre 500 chilogrammi di insaccati lasciati stagionare in locali ricavati all’interno di un’abitazione, trasformata in un vero e proprio laboratorio di produzione di carni suine. È quanto hanno scoperto i Carabinieri Forestali del NIPAAF di Piacenza e del NAS di Parma, durante un’attività di controllo finalizzata alla tutela della sicurezza alimentare e alla verifica della filiera della lavorazione delle carni.
A seguito di preliminari accertamenti, alcuni mesi fa i militari dell’Arma avevano perquisito l’abitazione di un 52enne di Monticelli’ d’Ongina, Nel corso dell’intervento era stato constatato che l’uomo, con l’aiuto della compagna, produceva e preparava insaccati senza le prescritte autorizzazioni sanitarie. All’interno della casa era stato inoltre ricavato un laboratorio per la produzione di pasta fresca ripiena, anch’esso privo di riconoscimento ufficiale.
All’esito del controllo, i Carabinieri avevano sottoposto a sequestro penale circa 500 kg di salumi, per un valore commerciale stimato di 12.000 euro, e proceduto al sequestro amministrativo di ulteriori 13 kg di pasta fresca. Nei confronti della donna era stata comminata una sanzione amministrativa di 3.000 euro.
Il 52enne, che era stato denunciato in stato di libertà per il reato di produzione e preparazione di carni in luoghi diversi da quelli riconosciuti, ora rischia il pagamento di un’ammenda pari a 10.000 euro. I prodotti sequestrati sono stati smaltiti in quanto giudicati non idonei al consumo umano.
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