Nasce il MAE Museum, il primo museo d’Europa dedicato alla fibra di carbonio

“©️ Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti Studio” The photo credit for Instagram is: @beppemiotto and @marcocappellettistudio, and it should appear in every post both in the tags and in the caption.”
“©️ Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti Studio” The photo credit for Instagram is: @beppemiotto and @marcocappellettistudio, and it should appear in every post both in the tags and in the caption.”

Aperto ufficialmente a Fiorenzuola d’Arda il MAE Museum, opera architettonica progettata da CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota, nonché primo museo dedicato alla storia della fibra acrilica, al precursore da essa derivato e alla sua trasformazione in fibra di carbonio. Il museo, nato dalla volontà di Marco e Paola Rovellini, rispettivamente Presidente e Chief Financial Officer dell’azienda internazionale MAE SpA, si pone l’obiettivo di diventare un polo culturale a servizio del territorio e del Paese, un luogo in cui il dialogo e la formazione creino un ponte che connette la storia e i valori di MAE con innovazione e cultura – mantenendo uno sguardo sempre orientato al futuro e alle nuove generazioni.

A questo proposito, il MAE Museum sta già elaborando una programmazione di incontri – in partnership con istituzioni e soggetti privati – dedicati alle aziende, alle scuole e alle università, per ospitare dialoghi, stimolare dibattiti culturali e promuovere la divulgazione scientifica, partendo dall’esperienza di MAE SpA: l’azienda, infatti – con l’acquisizione degli archivi tecnici ove sono confluite tutte le tecnologie fibra acrilica sviluppate da Montefibre, SNIA ed ENI – ha ereditato tutto quanto sviluppato in Italia nel settore, salvaguardando e se possibile incrementando un patrimonio tecnologico unico al mondo.

La giornata inaugurale ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali, in presenza e in video, che includono il Ministro del Turismo, Daniela Santanché, il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Federico Mollicone, e – in rappresentanza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – l’Avv. Amedeo Teti. A fare gli onori di casa, il Sindaco del Comune di Fiorenzuola d’Arda, Romeo Gandolfi, e il Presidente di Confindustria Piacenza, Nicola Parenti.

Ha preceduto il tour del nuovo museo un dialogo con protagonisti l’Ing. Marco Rovellini, Presidente di MAE SpA, l’Arch. Andrea Cassi, CRA–Carlo Ratti Associati (affiancato da Carlo Ratti in videoconferenza), Paola Rovellini, Chief Financial Officer MAE SpA e Direttrice di MAE Museum, Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari (che ha disegnato per MAE Museum un’opera SpeedForm, in fibra di carbonio) e Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa.

Presenti anche i contributi di Tommaso Ghidini (European Space Agency), Presidente Onorario di MAE Museum, e di

Andrea Resca, Referente Forum Strategico Promozione Aerospazio – Regione Emilia-Romagna.

Nel parterre di ospiti internazionali, anche il noto ciclista Greg LeMond, la cui bicicletta in carbonio – con la quale ha vinto il Tour de France del 1986 – è esposta al MAE Museum.

“Attraverso quest’opera, che nasce dall’intento di valorizzare il nostro archivio e il nostro patrimonio di idee e produzioni che hanno accompagnato le trasformazioni della società, puntiamo a creare una maggior consapevolezza sul ruolo cruciale che le realtà industriali italiane giocano nel supportare la crescita del Paese, anche da un punto di vista culturale e sociale. Questa giornata inaugurale non rappresenta per noi meramente un traguardo, dopo gli anni di appassionato lavoro che, anche insieme a CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota, ci hanno portati fin qui; piuttosto, è un punto di partenza, a cominciare dal quale il museo punterà a integrarsi sempre più con il territorio, le istituzioni e le accademie per dimostrare come il progresso tecnologico sia esso stesso cultura – e porta sul futuro,” ha commentato Paola Rovellini, CFO di MAE SpA e Direttrice di MAE Museum.

Prima di concludere l’evento con un vernissage stellato, gli ospiti sono stati accompagnati attraverso le sale del MAE Museum, sotto l’attenta conduzione dei Rovellini, in un viaggio nell’evoluzione del precursore a fibra di carbonio.Nella prima sezione del museo, i visitatori hanno incontrato un archivio illuminato da una luce bianca abbagliante e colmo di documenti storici, seguita da un lungo corridoio in cui è stato possibile osservare da vicino il processo di trasformazione della fibra acrilica in fibra di carbonio; la seconda sezione del museo è invece dedicata all’impiego della fibra nell’industria contemporanea: in una sala nera arricchita da un’installazione immersiva, una serie di artefatti interattivi esplora le applicazioni sperimentali della fibra di carbonio, mostrando i prototipi più innovativi realizzati da aziende dei settori automobilistico e aerospaziale.

Ricordiamo che durante la giornata i partecipanti hanno potuto visitare anche il centro di progettazione e sperimentazione di MAE, GALILEO, che ospita il primo impianto pilota in Italia per la produzione di fibra di carbonio, ed è frutto di una collaborazione strategica con Leonardo SpA e CNR, con il sostegno di Invitalia e di altre aziende nazionali nel campo dei materiali compositi.

DICHIARAZIONI:

Marco Rovellini, Presidente di MAE: “MAE è un’industria italiana che ha ereditato per passione una tecnologica italiana, quella della fibra acrilica, e ha cercato di valorizzarla. Tutta la nostra esperienza, tutta la storia che hanno scritto a partire dagli anni ‘60 centinaia di ricercatori, è raccolta nel nostro nuovo museo. Insieme al Galileo, centro di progettazione e sperimentazione per lo studio della fibra di carbonio, il MAE Museum rispecchia la nostra visione di futuro: due poli della nostra storia, che uniscono la valorizzazione dell’esperienza e della conoscenza con la spinta verso l’innovazione e i nuovi scenari della tecnologia.”

Carlo Ratti, cofondatore di CRA e curatore della Biennale Architettura 2025: “Dalle biciclette ad alte prestazioni fino alla Lamborghini Aventador, la fibra di carbonio sta guidando l’innovazione in molteplici settori. Il museo MAE celebra un materiale emblematico della modernità, concentrandosi sulla sua nuova frontiera circolare e immaginando nuove applicazioni per il suo utilizzo. Siamo lieti di collaborare con MAE, un’azienda la cui storia e competenza hanno aperto la strada alla transizione dall’uso originario della fibra acrilica nell’abbigliamento all’attuale impiego della fibra di carbonio in settori diversi come l’aerospaziale e l’automobilistico.”

Italo Rota, la cui direzione creativa ha affiancato CRA: “La grande collezione assemblata da MAE negli ultimi decenni rappresenta, per il settore che gravita intorno alla storia dell’acrilico e della fibra di carbonio, una raccolta di livello internazionale, con documenti molto rari e preziosi. La passione per la ricerca e l’innovazione, che ha prodotto il grande successo di MAE, si rispecchia anche nella cura con cui sono state raccolte tutte le testimonianze, dagli anni ‘50 ad oggi”.

“Anche le storie delle persone che hanno contribuito a crearla costituiscono una narrazione identitaria – non soltanto riguardo a MAE, ma anche per l’intero territorio. Il Museo non rappresenta quindi un semplice luogo espositivo, ma la scelta di MAE di collettivizzare la propria storia, l’esperienza del passato e la proiezione verso il futuro. In tal senso il Museo diventa un hub di ritrovo e stimolo di ricerca anche per altre realtà, come altre aziende, associazioni, università – in un contesto in cui i musei stanno cambiando velocemente: sono chiamati a riflettere sul loro ruolo nella società, a lanciare nuove sfide, tracciare nuove strade. Brani di città e realtà che diventano scenari in cui le persone si ritrovano sempre più.”

On. Mollicone: “Da oggi in poi, in questo museo, estetica, ricerca e passione per l’eccellenza si incontrano. Grazie al carbonio, lo sport, la medicina e la meccanica competono per qualità e bellezza. Grazie al carbonio, l’Italia riesce a produrre oggetti estremamente tecnologici e innovativi. La valorizzazione del Made in Italy nel mondo è un asse fondamentale dell’azione del Governo. Questa iniziativa è un omaggio alla capacità italiana di coniugare tradizione e innovazione, qualità artigianale e ricerca scientifica. Il mio augurio è che il MAE Museum possa essere fonte di ispirazione per le future generazioni e punto di riferimento per chi crede nel valore della cultura d’impresa come motore di sviluppo e bellezza.

Avv. Teti (MIMIT): “Nei Musei d’impresa si custodisce il patrimonio di aziende che hanno saputo utilizzare l’innovazione come strategia per restare leader. Affrontare sfide e trasformazioni è infatti nel DNA del Made in Italy e la storia della leadership industriale italiana merita di essere tramandata raccontando storie di eccellenza, ingegno e creatività come quella odierna. Questo evento è un’occasione per riflettere su come i Musei d’impresa possano continuare ad essere testimoni vivi della storia e della cultura imprenditoriale italiana ed il loro successo sta proprio nella sapienza di saperli accostare alle più moderne tecnologie, percependo così quel sano orgoglio che fa sperare in un futuro sempre migliore per lo sviluppo dei nostri territori.”

Sindaco Gandolfi: “Con il MAE Museum si aggiunge un nuovo capitolo alla storia della nostra comunità, fatta di capacità, passione, competenza, innovazione, lavoro. È un omaggio alla nostra terra e alla sua vocazione. Da cittadino prima e da sindaco poi, sono grato a chi ha voluto creare, qui, un museo pronto a dialogare con il mondo.”

Nicola Parenti, Confindustria: “Il MAE Museum è un’eccellenza che racconta la trasformazione della fibra acrilica in fibra di carbonio, simbolo di innovazione e cultura industriale. Complimenti a Marco e Paola Rovellini per questa visione e a Carlo Ratti per un progetto che resterà nel tempo, a testimonianza del ruolo del territorio piacentino nelle filiere strategiche nazionali ed europee.”

Andrea Resca, regione Emilia-Romagna: “Da tempo, attraverso il suo ecosistema innovazione, la Regione Emilia-Romagna cerca di promuovere l’innovazione nei materiali, focalizzandosi specialmente su quelli che sono più significativi nel contesto regionale. Questo museo è un indicatore significativo della cultura del materiale, fondamentale per rendere conosciuta la fibra di carbonio presso un pubblico più ampio.”

Flavio Manzoni, Ferrari: “Per il MAE Museum, ho realizzato un’opera interamente realizzata in fibra di carbonio, il cui concept coglie appieno lo spirito del concetto di ‘forme della velocità’ che ha ispirato Boccioni e i futuristi, all’inizio del XX secolo. L’oggetto, che io amo definire Speedform, o Metaform, rappresenta un oggetto plastico che si slancia nello spazio, con un effetto di sospensione, dall’aspetto estremamente avveniristico: quasi come se fosse un oggetto piovuto dallo spazio, un vettore alieno.”

Maggiori informazioni sul MAE Museum sono disponibili sul sito dedicato e sulla pagina Instagram.

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