La storia di Giustina: “Affetta da decine di allergie temo le reazioni del vaccino, per le persone come me l’obbligo è l’ennesimo schiaffo”. Giustina De Rosa ha affidato la sua storia e le sue paure a una lettera che pubblichiamo di seguito. Le sue condizioni di salute non la esentano dall’obbligo vaccinale introdotto per gli over 50, ma allo stesso tempo la spingono ad avere paura delle possibili reazioni allergiche che il vaccino potrebbe avere sul suo fisico. In tal senso racconta di non sentirsi rassicurata dalle parole del proprio medico.
La lettera di Giustina
In seguito alle decisioni del governo in merito all’obbligo vaccinale per gli over 50 sento il bisogno di sfogarmi, di spiegare le ragioni per cui fino ad oggi ho rifiutato di vaccinarmi. Premesso che ad ottobre 2019 mi sono ammalata di Covid e fortunatamente ne sono uscita presto e senza conseguenze, convivo praticamente da sempre con decine allergie di tutti i tipi dalle nocciole ai gamberi, dall’aspirina ad alcuni antibiotici, dalla polvere alla parietaria. In estate non riesco nemmeno a stare troppo al sole poiché dopo un po’ inizio a starnutire, soffro d’asma e da due anni ho dovuto eliminare il glutine dalla mia dieta causa gluten sensitivity. Avrà capito che faccio una vita infernale fatta di mille rinunce e di continua attenzione alle sostanze con cui vengo a contatto per la paura di finire in shock anafilattico e questo è solo l’inizio della triste storia.
Quando avevo 17 anni ho avuto una crisi epilettica che mi ha portato al ricovero presso l’ospedale Cardarelli di Napoli dove, in seguito ad una serie di accertamenti dall’esito negativo, non hanno saputo fare altro che prescrivere farmaco antiepilettico che ha dato inizio al calvario nel calvario. Questo farmaco, la cui assunzione non poteva cessare di colpo e che mi costringeva ad effettuare prelievi ematici ogni mese per verificarne il livello nel sangue, mi provocava allucinazioni, insonnia e stato depressivo. I miei genitori mi hanno portata da un professore molto noto a Napoli che mi ha prescritto un ulteriore farmaco per arginare gli effetti collaterali del primo e che mi ha provocato la sindrome di Steven Johnson, se non la conoscesse preciso che per circa due mesi oltre a rialzo della temperatura ho avuto ulcere dolorosissime in tutto il cavo orale, le labbra che si staccavano a pezzi e sanguinavano, ulcere sulle mani e sui piedi, occhi infiammati… insomma un vero inferno anche se mi è andata di lusso poiché mi ha colpito in forma lieve. Smesso immediatamente il secondo farmaco ho continuato per circa un anno con il primo fino al ricovero presso l’ospedale di Gallarate dove, fatta una serie di accertamenti, mi è stato detto che non avrei dovuto assumere l’ antiepilettico per quel solo episodio, causato presumibilmente da un forte stress, ed ho iniziato la procedura di disintossicazione. Per completare il mio quadro clinico preciso che soffro da sempre di emicrania con aura (emicrania preceduta da perdita parziale della vista nel mio caso ma può colpire anche movimento e parola) e ho una fortissima anemia.
Dopo l’estate quando il governo ha introdotto le prime restrizioni ho chiesto al mio medico curante di aiutarmi a capire se il vaccino avesse potuto provocarmi qualche problema visti i miei trascorsi e la mia ipersensibilita e mi ha inviata ad una visita allergologica presso l’ospedale di Piacenza. Prenoto la visita e mi danno appuntamento il 4 novembre, mi presento in reparto dove racconto al medico tutta la mia storia clinica, avete presente un muro di gomma? Ecco questo ho trovato, non ha saputo fare di meglio che eseguire una serie di test su alimenti ed inalanti che ovviamente hanno dato esito positivo e mi ha prescritto altri test ripetendo però come un mantra il vaccino è sicuro l’ho fatto anche io. Gli ho chiesto come facesse ad essere così sicuro che a me non avrebbe provocato reazioni gravi, la risposta è stata ” le sue allergie non c’entrano con il vaccino” probabilmente dopo averlo letto nella palla di vetro mentre aspettavo in anticamera che gli allergeni che mi aveva inoculato facessero reazione.
A questo punto mi sono arresa e per andare a lavorare mi sono diligentemente sottoposta ai tamponi, mettendo mani al portafogli e perdendo ore in coda davanti alle farmacie. Fino a ieri, giorno in cui il governo ha deciso che agli over 50 va obbligatoriamente iniettato il vaccino. Pretendo allora che mi venga fatta una valutazione rischio beneficio seria, una persona come me che rischia non una febbricola ma la vita, una persona come me che paga le tasse e rispetta la legge pretende dalle istituzioni altrettanto rispetto. Io non sono no vax questa etichetta non mi piace, chi non ha problemi fa bene a vaccinarsi è fortunato ad avere questa opportunità. Io ho paura, una grande fottuta paura di avere reazioni avverse e non ho trovato nessuno che ascoltasse con attenzione la mia storia.
Dopo tutto quello che ho passato a causa di errori di valutazione fatti dai medici ho diritto ad un po’ di rispetto e sfido chiunque a non considerare giustificata mia titubanza nei confronti del vaccino. Scusi se l’ho annoiata con questa lunga storia ma è giusto che si sappia che non tutti quelli che rifiutano l’inoculazione sono terrapiattisti, credono a strani complotti o pensano che nella fiala ci sia un microchip. Ci sono persone come me lasciate sole con le proprie paure che con il decreto di ieri hanno ricevuto l’ennesimo schiaffo.
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