Si è svolto questa sera, all’Auditorium Sant’Ilario, l’incontro pubblico “Piacenza verso le CERS”, primo appuntamento del percorso che porterà alla costituzione della prima Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale del Comune di Piacenza. Un’iniziativa molto partecipata, con numerosi interventi e domande da parte del pubblico, a testimonianza dell’interesse crescente verso un modello energetico più sostenibile, condiviso e inclusivo.
LA NOTA DEL COMUNE DI PIACENZA
L’assessora all’Ambiente Serena Groppelli ha illustrato la visione dell’Amministrazione, sottolineando come la costituzione delle CER rappresenti una scelta strategica per la città: ridurre i costi dell’energia, favorire l’autoproduzione da fonti rinnovabili, sostenere la transizione ecologica e generare ricadute positive anche sul piano sociale.
Il Comune sta infatti lavorando a un programma che prevede sia la nascita di una prima CER comunale, basata soprattutto sugli impianti fotovoltaici installati sulle scuole (per circa 1 MW di potenza), sia la facilitazione della nascita di nuove CER nei quartieri, nelle parrocchie, nelle associazioni e all’interno del tessuto economico locale.
A portare il contributo tecnico è stato Mauro Annunziato, esperto di smart energy ed ex direttore della divisione Smart Energy di ENEA, che ha illustrato il potenziale delle comunità energetiche e il modello di sviluppo della rete CERNet Piacenza: un ecosistema aperto, capace di mettere in relazione cittadini, enti pubblici, realtà sociali e imprese, promuovendo un uso responsabile dell’energia e favorendo la progettazione di interventi sociali finanziati dagli incentivi.
Nel corso dell’incontro, l’assessora Groppelli ha ricordato che il Comune ha già ottenuto un finanziamento attraverso il bando CER-S della Fondazione di Piacenza e Vigevano, una misura che sostiene lo sviluppo di comunità energetiche a forte impatto sociale. Le CER, infatti, non sono solo strumenti per produrre energia pulita, ma anche strumenti di coesione, che possono destinare una parte degli incentivi a progetti rivolti alle famiglie vulnerabili, alle scuole, alle associazioni e alle attività educative.
Le numerose domande del pubblico hanno riguardato sia gli aspetti tecnici — impianti, potenze, regole operative GSE, tipi di configurazioni ammissibili — sia le modalità di adesione e i benefici economici e ambientali per famiglie, imprese e condomìni. Tutti elementi che confermano il forte interesse della cittadinanza verso un progetto che vuole essere aperto e partecipato.
L’Amministrazione proseguirà, all’inizio del prossimo anno, con ulteriori momenti di approfondimento e incontri pubblici con l’obiettivo di costruire una rete di comunità energetiche che sia davvero rappresentativa e condivisa. La transizione ecologica, ha ricordato l’assessora Groppelli, “non si fa da soli: si fa insieme”.
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