Rissa al Cheope, attimi di paura per una passante: “Tre ragazzi e una ragazza correvano verso di noi, inseguiti da altri giovani. Pochi minuti dopo è scoppiato il caos” – AUDIO

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Si torna a parlare della rissa al Cheope, rissa avvenuta mercoledì sera, al termine di una sit-in organizzato dalla Curva Nord per chiedere maggiore sicurezza. Abbiamo raccolto la testimonianza di una donna che in quei drammatici momenti era appena uscita da una pizzeria dove aveva trascorso la serata. Uscita dal locale si è trovata nel mezzo di quel caos, e ci racconta quei minuti di paura.

“Io credo di aver visto la coda della rissa, noi la prima rissa non l’abbiamo vista, nel senso che quando noi siamo uscite dalla pizzeria ci siamo trovati davanti 30, 40 persone delle forze dell’ordine: polizia, polizia municipale, carabinieri. E di conseguenza abbiamo capito che era successo qualcosa, ma non c’era niente in quel momento, c’erano solo tanti di loro che continuavano a voltarsi a guardare verso la strada. Però la situazione era proprio tranquilla, tanto che anche noi siamo andati sul Facsal, ci siamo fatti una passeggiata e poi dopo dieci minuti, un quarto d’ora, siamo tornati giù per andare alla macchina”.

“E intanto che eravamo lì (al Cheope, ndr) che chiacchieravamo, a un certo punto vediamo correre verso di noi quattro ragazzi e una ragazza, e abbiamo sentito che gridavano “Scappa, scappa, che ci beccano”. Dietro li rincorrevano altri due ragazzi che dicevano: “Siete voi quelli della rissa!” e loro dicevano: “No, no, non siamo noi”. Poi dalle scale sono scesi altri due ragazzi che hanno detto: “Sì, sono stati loro” e in quel momento hanno iniziato a correre e a rincorrersi, e noi ci siamo trovati lì in mezzo. Però poi hanno iniziato a correre verso la strada e nel giro di qualche secondo hanno iniziato a saltar fuori dappertutto persone, ma erano tutti ragazzini. Per questo io dico che noi abbiamo visto solo la seconda ondata, non lo so: forse era già successo qualcosa prima”.

“Io sentivo voci italiane e voci straniere, non voglio che diventi un discorso di razzismo. In pochi minuti c’erano 40 persone che si rincorrevano in mezzo alla strada e andavano a destra a sinistra. Rischiavano anche di farsi investire. Però, ripeto, non era la prima rissa a quanto pare. Ma io la prima rissa non l’ho vista”.

Lei è riuscita a vedere in faccia questi ragazzi?

“No, e ci ho pensato. Continuavo a pensare che se succede qualcosa e qua ammazzano qualcuno io non saprei riconoscerli perché comunque è stata una questione di pochi secondi. E’ successo tutto talmente rapidamente. Ricordo distintamente che c’erano tre ragazzi e una ragazza che correvano verso di noi e che erano inseguiti da due ragazzi. Tra l’altro c’era buio, quindi non è che si poteva capire fino a che punto la pelle fosse chiara o scura”.

Ha visto se quelli che inseguivano o se quelli che scappavano brandivano armi o avevano qualcosa in mano?

“No, io non ho visto niente in mano a questi ragazzi. L’unica cosa è che abbiamo sentito rompere poi delle bottiglie, quello sì. E’ stato tutto molto confuso”.

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