In provincia di Piacenza c’è una sola automedica, quando dovrebbero essercene 4 o 5. Il ministro della Sanità avvii «gli opportuni accertamenti sulla reale situazione presente nella provincia di Piacenza» sul numero delle auto mediche «per evitare pericoli per la salute dei cittadini, in particolare in ordine alle conseguenze della mancanza di un servizio di emergenza-urgenza».
E’ la richiesta della senatrice Elena Murelli al ministro della Salute, Orazio Schillaci. In un’interrogazione, la capogruppo della Lega in commissione Sanità, interviene sulla insufficienza di un solo mezzo medico avanzato in un territorio di 2.500 chilometri quadrati e con una popolazione di 290mila abitanti.
“Piacenza non può essere trattata come una provincia di serie B. Ogni minuto perso in caso di emergenza può costare una vita”. Secondo Murelli, componente delle Commissioni Sanità – «le statistiche «analizzano uno squilibrio tra le diverse province dell’Emilia–Romagna, in cui si dimostra il fatto che Ferrara dispone di 4 automediche su un territorio di 2600 km quadrati, Parma, invece, di 6 su un territorio di 3450 km quadrati, mentre Piacenza si colloca all’ultimo posto nella classifica regionale nel rapporto tra mezzi, popolazione e superficie territoriale».
“Questi dati sono allarmanti – continua Murelli – Piacenza risulta ultima in Emilia–Romagna per rapporto tra automediche disponibili, estensione del territorio e numero di abitanti. I criteri di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) raccomandano «la presenza di un mezzo di soccorso avanzato ogni 60 mila abitanti e con una copertura territoriale non superiore a 350 km quadrati». A Piacenza, quindi, dovrebbero esserci 4 o 5 automediche non una come accade oggi.
«Le conseguenze di questa carenza strutturale – continua la senatrice – si ripercuotono soprattutto sulle aree collinari e montane, già svantaggiate per posizione geografica e con una popolazione spesso anziana. La discontinuità nei soccorsi è un rischio gravissimo per la salute pubblica».
Nell’interrogazione, Murelli chiede se il ministro sia a conoscenza della situazione e intenda attivare con urgenza accertamenti e provvedimenti concreti per ripristinare condizioni di equità e sicurezza per i cittadini piacentini.
«Chiediamo un intervento immediato – conclude Murelli – perché la salute dei cittadini non può essere sacrificata sull’altare dei tagli o dell’indifferenza. Il Governo deve garantire il diritto alla cura tempestiva anche a chi vive lontano dai grandi centri».
La senatrice ricorda anche che «è stato discusso il fatto che il problema riguarda l’intera Emilia-Romagna che non rispetta i criteri stabiliti dal DM 70 e che sarebbe opportuno un confronto stante le pratiche adottate dalle altre regioni italiane».
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