I Venerdì Piacentini, il festival che ogni estate accende le notti emiliane e richiama migliaia di visitatori da tutta Italia, tornano a trasformare il centro storico in un grande abbraccio collettivo. Ma questa sera, due novità annunciate all’ultimo minuto promettono di aggiungere un’emozione in più.
In Piazza Duomo, accadrà qualcosa che va oltre la musica: per la prima volta assoluta, la giovanissima artista piacentina Isotta Mugavero, 14 anni, canterà dal vivo il suo inedito “Vertigini”, un brano scritto in memoria dell’amica Aurora Tila, scomparsa tragicamente nel 2024. Non è solo una canzone, ma un gesto d’amore, un modo per dare voce al dolore e trasformarlo in speranza. Isotta, compagna di banco di Aurora, ha voluto mettere in musica un legame che va oltre il tempo e lo spazio, accompagnata dalla sensibilità di Erica Opizzi e Antonio Amodeo, con la produzione di Anteros Produzioni e REC106 Studios. La giovane artista, che studia canto e violino tra Accademia Ars Nova e Conservatorio, salirà sul palco dei Venerdì Piacentini per un debutto che promette di toccare il cuore di tutti. Il brano sarà poi disponibile su tutte le piattaforme digitali dalla mezzanotte.
A pochi passi, in Piazza Cavalli, un altro momento carico di significato attende il pubblico. Il Gran Galà del Cuore, appuntamento simbolo dei Venerdì Piacentini, regalerà quest’anno un’ulteriore sorpresa: le atlete più giovani di Gymnasium, ragazze tra i 15 e i 17 anni, porteranno in scena una coreografia dal titolo “Se io non voglio, tu non puoi”, un messaggio forte e diretto contro la violenza sulle donne. Un’idea nata spontaneamente da loro, che hanno scelto di far parlare il corpo, la grazia e il movimento per dire no a un tema troppo spesso sottovalutato.
Il Gran Galà del Cuore, nato nel 2010 dalla collaborazione tra Gymnasium The Roller School e Progetto Vita, celebra quest’anno i 27 anni dell’associazione piacentina che ha reso la città un modello europeo nella prevenzione cardiaca. Ma stasera, oltre allo spettacolo, diventa anche un’occasione per riflettere, per prendere posizione, per abbracciare la solidarietà come valore condiviso.
Due sorprese dell’ultimo minuto, due momenti diversi ma uniti da un filo comune: l’arte che diventa strumento di memoria, di consapevolezza e di cambiamento. Piacenza, questa sera, non sarà solo una città in festa: sarà una città che ascolta, che sente e che si lascia attraversare dalle emozioni.
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