Accordo Usa-Europa sui dazi, Confesercenti: “Possibile sacrificio della web tax, condizione inaccettabile”

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Confesercenti interviene in merito ai contenuti del possibile accordo Usa – Europa sui dazi ed in particolare sul possibile sacrificio della web tax nei confronti dei colossi Statunitensi del web: “Una condizione inaccettabile per il nostro sistema delle imprese sottoposte ad una insostenibile ed ingiustificata concorrenza sleale da parte di questi colossi. Il sistema politico deve farsi carico delle proprie responsabilità salvaguardando questo insostituibile patrimonio di piccole imprese che rappresentano la tradizione e la spina dorsale economica del nostro Paese”.

LA NOTA DI CONFESERCENTI

“Sacrificare la Web Tax per trovare un accordo, comunque al ribasso, con Trump sui dazi è una ulteriore coltellata sferrata nei confronti delle piccole imprese, del commercio in particolare. Ursula von der Leyen certamente non ha portato un buon servizio al settore che rappresentiamo”.

Questo il deciso e crudo giudizio di Fabrizio Samuelli, direttore di Confesercenti Piacenza, in merito all’intesa tra Usa ed Europa sulla guerra dei dazi.

Da sempre Confesercenti sostiene la Web Tax come misura per garantire la parità di trattamento fiscale tra le imprese del settore digitale (in particolare i colossi americani della comunicazione e dell’e-commerce) e quelle tradizionali della sede fissa. Il commercio di vicinato è negli ultimi anni soggetto ad una forte pressione fiscale e burocratica, lottando quotidianamente con competitor che non sottostanno alle stesse regolamentazioni economiche, di fatto in una condizione di pesante ed insostenibile concorrenza sleale.

E’ fondamentale che l’Europa insista sull’applicazione effettiva della Global Minimum Tax in tutti i Paesi che hanno sottoscritto l’accordo, per evitare di vanificarne i deboli risultati e creare un effetto boomerang per le economie europee.

E’ doveroso ricordare che una Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio europeo già nel 2018 evidenziava una disparità sconcertante: le imprese digitali erano soggette a un’aliquota fiscale effettiva media del 9,5% a fronte del 23,2% applicato ai modelli d’impresa tradizionali.

Confesercenti chiede ai parlamentari europei di tenere alta l’attenzione su questo tema e di monitorare l’andamento effettivo della nuova Global Minimum Tax, prevedendo correttivi se e quando si renderanno necessari. La stessa Associazione sostiene che la Web Tax è un primo passo fondamentale per garantire la parità fra mercato online e offline, a partire dalla tassazione.

“E’ importante – conclude Samuelli – ridurre le tensioni commerciali che i dazi americani stanno producendo, ma al tempo stesso non è accettabile sacrificare la web tax a titolo di contropartita. Ricordiamo quanto sia importante, basilare, una rete commerciale che fornisca qualità, servizi, rapporto umano, affidabilità, sicurezza ai territori, ai borghi ed alle vie. Salvaguardiamo con ogni strumento questo fondamentale patrimonio ed unicità del nostro Paese”.


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