Entra nel vivo l’Appennino Festival 2025 con una carrellata di appuntamenti fino al 14 agosto

Entra nel vivo l’Appennino Festival 2025

Entra nel vivo l’Appennino Festival con una carrellata di appuntamenti in calendario fino al 14 agosto. Giovedì 7 la rassegna diretta artisticamente da Maddalena Scagnelli approda nella Piazzetta del Castello di Travo: alle 21, nell’ambito delle Serate Letterarie Giana Anguissola, è in programma la presentazione del libro “La nebbia e il crisantemo” con Maria Grazia Passioni. A seguire, alle 22.15, il reading con musica della compagnia teatrale Settimocielo “Radio Maigret. Giallo a Parigi”.

Maria Grazia Passioni è nata a Piacenza, ma lavora da sempre altrove, muovendosi tra partenze e nostalgie di ritorno. Parla varie lingue tra cui il giapponese e si occupa di comunicazione: alla Scuola Holden ha scoperto la scrittura. “La nebbia e il crisantemo” (Officine Gutenberg, 2024) è il suo primo romanzo. Settimo Cielo è un organismo nato dalla volontà di indipendenza creativa di un gruppo eterogeneo di artisti e operatori del settore: dopo essersi occupato di produzione, programmazione di stagioni teatrali, mostre e convegni, dal 2006, Settimo Cielo, con il progetto Medaniene Giovani inizia un percorso sperimentale in decentramento, finalizzato alla diffusione della cultura dello spettacolo dal vivo, che porterà a un radicamento dell’Associazione nel territorio a est di Roma. Dal 2015 Settimo Cielo è Residenza Artistica della Regione Lazio con il sostegno di MIBAC e Regione Lazio.

Il 9 agosto l’Appennino Festival va fuori provincia: nella chiesa di San Cristoforo in Val Vona, a Borgo Val di Taro in provincia di Parma alle 17.30 si terrà “Per Viam”, un viaggio nella musica dai repertori anglosassoni colti e popolari con il Gruppo “Le Rose e le Viole” e il violista Pietro Scalvini.

Scalvini ha studiato viola al Conservatorio di Musica “Nicolini” di Piacenza, dove si è diplomato a pieni voti sotto la guida di Wim Janssen perfezionandosi contemporaneamente con Piero Farulli alla Scuola di Musica di Fiesole. Collabora come Prima Viola con la Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti”, l’Orchestra Toscanini di Parma, Filarmonica di Parma, l’ORT di Firenze, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, I Virtuosi Italiani, l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’OFI, l’Euroensamble.

Il 10 agosto torna il tradizionale appuntamento sulla terrazza della chiesa di Pigazzano, nel comune di Travo, dove alle 21.15 va in scena l’happening “Poesia e musica nella notte di San Lorenzo”: sono previsti gli interventi musicali di Carlo Maver (organetto) e l’ensemble Radicanto e le letture poetiche a cura della scrittrice Stella Poli e del già docente universitario Paolo Briganti. Dalle ore 19 sono in programma le visite guidate alla chiesa e alla balconata a cura del Fai.

I Radicanto sono un gruppo musicale italiano, il cui nome prende vita dall’idea di unire le radici popolari e il canto: la band nasce a Bari nel 1996 per opera del musicista Giuseppe De Trizio e nel corso degli anni ha visto avvicendarsi al suo interno numerosi musicisti. I Radicanto sono formati da Giuseppe De Trizio (chitarre, mandola e mandolino); Maria Giaquinto (canto e recitazione); Adolfo La Volpe (chitarre, oud); Francesco De Palma (batteria, percussioni).

Stella Poli è nata nel 1990 a Piacenza, città in cui vive. Dopo aver conseguito un dottorato in Filologia con una tesi sulla traduzione poetica, è ora assegnista presso l’Università di Pavia e insegnante di editing della poesia contemporanea, per MasterBook, allo IULM. È redattrice di Trasparenze e La balena bianca, editor e traduttrice freelance, collabora con la Galleria delle Visioni ed è segnalatrice culturale per il Catalogo dell’Arte Moderna. Paolo Briganti è nato a Parma nel 1944: è stato allievo a Bologna di Raffaele Spongano. Ha insegnato per cinquant’anni Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Parma. Si occupa di letteratura italiana del Novecento (poesia, narrativa, letteratura teatrale), soprattutto della prima metà.

Il 12 al Pascolo dei due peri, a Pianadelle di Pradovera nel comune di Farini, alle 17.30 va in scena “Ardore et alegranza” con Enea Sorini (voce, salterio e percussioni), Maddalena Scagnelli (viella) e Carlo Gandolfi (piva).

Enea Sorini, cantante, percussionista e suonatore di salterio, nasce a Urbino nel 1975 e si avvicina al mondo della musica all’età di otto anni, quando viene selezionato per entrare nel coro dei Pueri Cantores di Pesaro: tale esperienza gli consente di venire a contatto con la musica antica. Dopo aver intrapreso e terminato gli studi artistici nella sua città (diploma in Cinema d’animazione alla Scuola d’Arte e laurea di I° livello in Scultura all’Accademia di Belle Arti) si trasferisce a Pesaro dove consegue dapprima la laurea di I° livello in Canto (indirizzo cameristico/oratoriale) e successivamente la laurea di II° livello in Canto Barocco al Conservatorio Rossini, seguendo nel frattempo masterclass di canto con Gloria Banditelli e Claudio Cavina.

Il 13 nella Piazza del Popolo di Caminata, nel comune di Alta Val Tidone, alle 21.15 ecco “Arpa segreta”: le musiche dai repertori delle Alpi saranno proposte da Alessandro Tombesi (arpa tirolese, voce e baguette) con la partecipazione del Gruppo Enerbia. 

Fin da bambino Alessandro Tombesi si lascia affascinare dalla tradizione musicale del suo territorio, partecipando ai concerti del gruppo Calicanto, fondato dal padre e dallo zio nel 1981 e pionieri del folk-revival veneto. La sua avventura musicale inizia a nove anni, quando scopre il mondo della musica, ma è durante l’adolescenza che incontra l’arpa, abbracciando repertori tradizionali irlandesi, sudamericani e tirolesi e creando uno stile unico e personale. Nel 2011, il suo primo album, “Barene”, conquista la critica e si aggiudica il Premio Italiano di Musica Popolare Indipendente in tre categorie, segnando un importante traguardo. Ha calcato palchi di prestigio sia come solista sia con formazioni come Calicanto e Zephyros.

Il 14 all’Arena del Centro Polivalente di Cerignale alle 21.15 Appennino Festival propone “Lo vedi il mare di là. Omaggio a Giorgio Caproni”: sotto i riflettori le tradizioni dell’Appennino delle Quattro Province con il Gruppo Enerbia.

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