Il consigliere regionale Lodovico Albasi (Partito Democratico) ha presentato una risoluzione in Assemblea legislativa per chiedere alla Giunta dell’Emilia-Romagna di attivarsi presso il Governo al fine di sostenere gli impianti di distribuzione carburanti situati nelle aree montane e marginali della regione. “In Appennino – spiega Albasi – un distributore di carburante non è soltanto un punto di rifornimento: è un presidio vitale per la mobilità delle persone, per i servizi pubblici, per le attività produttive e turistiche. La chiusura anche di un solo impianto può significare chilometri in più per i residenti, un aggravio di costi e tempi per le imprese, e un ulteriore passo verso la desertificazione dei servizi.”
La risoluzione, ispirata alle istanze provenienti dagli operatori locali, mette in evidenza le difficoltà crescenti nella gestione economica degli impianti situati in territori con bassa densità abitativa e difficile accessibilità, come le vallate dell’Appennino piacentino e parmense, le aree montane del Modenese e del Reggiano, e le zone più interne del Bolognese, Forlivese e Cesenate. “In questi contesti – aggiunge Albasi – la chiusura di un distributore non è solo una perdita economica, ma una frattura nella rete dei servizi essenziali. Serve un intervento nazionale che riconosca il valore pubblico di questi presìdi e che li sostenga nella transizione energetica.”
La proposta di Albasi si inserisce nel quadro delle politiche regionali di riequilibrio territoriale e di valorizzazione delle aree interne e montane, già al centro di programmi come la Strategia nazionale per le aree interne (SNAI), il Programma regionale di sviluppo rurale (PSR) e le misure previste dal Programma Regionale FESR e FSE+ 2021–2027. Tali strumenti condividono l’obiettivo di garantire pari accesso ai servizi fondamentali — sanità, scuola, trasporti, energia — e di contrastare lo spopolamento che ancora oggi colpisce molti comuni montani. La risoluzione sottolinea inoltre che, pur nella prospettiva della transizione ecologica e della progressiva diffusione della mobilità elettrica, il carburante rimane ancora indispensabile per i mezzi di soccorso, per le forze dell’ordine, per il trasporto delle merci e per i cittadini che vivono lontano dai principali assi infrastrutturali.
“Le politiche per la montagna – conclude Albasi – devono guardare alla sostenibilità, ma anche alla concretezza. La Regione Emilia-Romagna ha già dimostrato sensibilità su questi temi, ma occorre che anche il Governo intervenga per rendere sostenibile la gestione degli impianti minori e tutelare così la continuità dei servizi nei territori più fragili. Difendere questi presìdi significa difendere la vita quotidiana di migliaia di cittadini che, con orgoglio e fatica, continuano a vivere e a lavorare in montagna.”
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