Appalti Ausl, Case della salute sotto la lente degli inquirenti. Indagato anche il direttore generale dell’azienda sanitaria

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Emergono ulteriori dettagli in merito all’inchiesta della guardia di finanza che ha portato a indagare venti persone tra dirigenti Ausl e manager di società private. Tra gli indagati figura anche il direttore generale, Paola Bardasi, per la quale si parla di accuse che vanno dal peculato alla turbativa d’asta. Il peculato riguarderebbe l’utilizzo improprio di una vettura di servizio. La turbativa d’asta, invece, affonderebbe le proprie radici nell’acquisto di un macchinario medico per l’azienda.

Il cuore dell’inchiesta, però, riguarderebbe principalmente, da quanto si apprende, la questione Case della Salute. Nello specifico le fiamme gialle avrebbero rilevato irregolarità nella gestione e nella richiesta di finanziamenti per la costruzione e la manutenzione delle strutture. Irregolarità riguarderebbero la Casa della Salute di via Gadolini (la ex clinica Belvedere dove attualmente sorge ancora il cantiere per l’edificazione), la Casa della Salute di San Nicolò e quella di Fiorenzuola.

“Nello specifico, pur di non perdere il massimo dei fondi erogabili per la realizzazione delle opere richieste, i responsabili delle Strutture incaricate, attraverso la sottoscrizione di appositi verbali di validazione hanno in alcuni casi attestato falsamente la conformità dei progetti definitivi ai progetti di fattibilità oltre che la coerenza e completezza del complessivo quadro economico di ciascun progetto, nonostante la sussistenza di elementi critici, sotto il profilo della congruità”.

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