Pochi luoghi sulla Terra suscitano da sempre l’inquietudine e il fascino esercitati dal Polo Nord. Per millenni, da Erodoto in avanti, viaggiatori, cartografi, scienziati si sono interrogati sul punto piú settentrionale del pianeta. E fu soltanto con le prime, leggendarie spedizioni guidate da Fridtjof Nansen e Robert Peary all’inizio del Novecento che molti misteri vennero svelati.
Erling Kagge, che al Polo Nord ci è arrivato a piedi nella primavera del 1990, ricostruisce le principali esplorazioni tra i ghiacci e restituisce la suggestione del silenzio, il bagliore, l’incanto di un luogo mitico. Polo Nord. Storia di un’ossessione è un libro su quel manipolo di visionari che ha inseguito un sogno magnifico e su un universo magico ma fragilissimo che sta mutando forse per sempre.
“Diciamo che noi siamo nati esploratori. Quando si nasce, l’uomo vuole esplorare il mondo, vuole esplorare lo spazio, vuole esplorare l’orizzonte, vuole andare oltre. E siccome io amo la neve, amo sciare, per me il Polo Nord era una cosa naturale”.
“Se fossi nato in queste latitudini, forse avrei scelto qualcos’altro. Penso che la prossima aspirazione sarà nella mia mente. Come ha detto Emily Dickinson, la mente è quella che può andare più lontano”.
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