Giuseppe Marcinnò stroncato da un malore, addio al comandante dei carabinieri di Caorso

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Stroncato da un infarto, muore il maresciallo Giuseppe Marcinnò, comandante della stazione dei carabinieri di Caorso. L’uomo, 53 anni, ha accusato un malore questa notte, mentre si trovava nella sua abitazione.

I familiari hanno chiamato il 118. I sanitari hanno tentato di rianimare l’uomo ma purtroppo ogni tentativo è stato vano.

Marcinnò lascia la moglie Patrizia di 44enne e i figli Francesco, Matteo, Angelo e Federica, rispettivamente di anni 17, 15, 11 e 5. La comunità caorsana, affezionata al suo comandante, è in lutto. Era arrivato a Caorso tre anni fa.

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Il Maresciallo Giuseppe Marcinnò, nato 10 giugno 1966 a Caltagirone (CT), si era arruolato 1987, frequentando il Corso Allievi Carabinieri presso la 6^ Compagnia della Scuola di Campobasso e, dopo una intensa e formativa esperienza nei Reparti territoriali della Legione Carabinieri Puglia, ha frequentato il 47^ Corso Sottufficiali, al termine del quale, veniva trasferito alla Legione Carabinieri Piemonte e Valle D’Aosta.

Dal 2002 al 2017 ha prestato servizio in diversi Reparti del Comando Legione Carabinieri Sicilia, in contesti territoriali caratterizzati da un alto indice di criminalità organizzata, dove si distingueva per lo spiccato senso del dovere e attaccamento all’Istituzione, prendendo parte a delicate indagini che si concludevano con la cattura di pericolosi criminali responsabili di efferati delitti.

Dopo questa esaltante e brillante esperienza professionale, a far dal 18 ottobre 2017, assumeva il comando della Stazione carabinieri di Caorso, venendo sin da subito apprezzato dalle locali Istituzioni e popolazione per la non comune umanità e disponibilità a risolvere prontamente le richieste di aiuto della collettività.

Nel nuovo incarico di Comandante della Stazione ha preso attivamente parte a svariate e articolate indagini nei confronti di pericolosi sodalizi criminali dediti alla commissione di reati contro il patrimonio, disarticolando un’associazione di etnia sinti i cui accoliti risiedevano nel campo nomadi di Caorso e, in ultimo, riusciva a individuare e catturare, in un brevissimo lasso di tempo, l’autore dell’omicidio di BRAMANTE Rocco, 52enne nomade, colpito a morte da una violenta coltellata.

Nel corso della sua carriera ha svolto anche due diverse missioni di peacekeeping in diverse aree del mondo, nel 2006 in Iraq e, successivamente, nel 2008 in Kosovo, venendo insignito di diverse benemerenze tra cui quella di Cavaliere, concessagli dal Presidente della Repubblica nel 2013.

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